mercoledì 25 dicembre 2013

America, paese della libertà

DI BUONI PROPOSITI SONO LASTRICATE LE STRADE DEL NATALE

dicembre 25, 2013 - Poche ore e “archivieremo” anche il Natale dell’anno 2013. Un giorno come un altro. Specialmente per chi ne ha passati trentasette in cella. E il primo presidente nero della storia d’America avrà aggiunto una delusione alle tante di chi aveva guardato con speranza alla sua ormai lontana prima elezione come al riscatto di ogni etnia oppressa del nuovo e del vecchio mondo.
Evidentemente le lacrime di commozione di fronte alle spoglie mortali del più famoso ex-recluso di questo scavalco di secoli – Nelson Mandela – erano in favore di telecamere, non di commozione come ha voluto far credere.
Oppure, come dice chi analizza più attentamente la struttura di potere di quello che dovrebbe essere ancora il paese più potente del mondo, il suo presidente può ordinare la distruzione del pianeta, ma non può andare contro a una qualsiasi delle lobby di quella che oggi si chiama “governance”. In questo caso l’FBI, l’influente “corpo separato” della nazione a stelle e strisce.

IL FATTO: Nel lontanissimo 1975 due agenti federali vennero uccisi e a distanza di tanti anni non si è placata la sete di vendetta che scatta automatica in questi casi. Nell’imminenza delle festività il nostro amico Andrea mi scrive una accorata lettera da Barcellona:

“Più di 10 anni fa lessi il libro di Leonard Peltier “La mia danza del sole”, fulminante. Leonard Peltier, indiano nativo, venne accusato dell’omicidio di due agenti dell’FBI, ma in realtà, la sua detenzione è politica per le tante lotte che aveva condotto e stava conducendo per i diritti delle popolazioni native. A tutt’oggi è ancora “dentro”, malato, sofferente, ma sempre lucido e determinato. Negli USA il movimento per la sua liberazione è forte, ed anche fuori dai confini ci sono state molte adesioni anche illustri, tra cui proprio quella di Nelson Mandela, (oltre al Dalai Lama e Madre Teresa di Calcutta)… Robert Redford ha prodotto anche un documentario (…); pare che Clinton fosse arrivato vicino a firmare la sua liberazione, ma (appunto) le pressioni dell’FBI furono tali che rinunciò".

In una mail successiva Andrea insiste e usa un argomento cui non possiamo non essere sensibili:

“in fondo non è affatto un caso che il sottotitolo del documentario di Adonella Marena, sia stato “indiani di valle“, trovo assonanze mirabolanti tra queste lotte lontane e vicine… Se la valle trovasse una forma, un’occasione per ricordare e denunciare questa storia, sarebbe bello”…
E aggiunge:
“Mandela muore e tutti ad omaggiarlo, ma Nelson Mandela aveva chiesto la libertà di Leonard Peltier e chissenefrega…
E invece no, sto chiedendo aiuto capillarmente. Ho deciso che quest’anno 2014 mi vedrà impegnato a fondo per la liberazione di quest’uomo che è chiaramente un simbolo, forte e importante”.

poi  ricopia una poesia di Leonard:

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LA MIA UNICA COLPA E’ DI ESSERE INDIANO, LA TUA?

PECCATO ABORIGENO

Ognuno di noi ha inizio nell’innocenza.
Tutti diveniamo colpevoli.
In questa vita ti ritrovi colpevole
di essere quello che sei.

Essere te stesso, questo é il Peccato aborigeno,
il peggiore di tutti i peccati.
E’ un peccato per il quale non sarai mai perdonato.

Noi indiani siamo tutti colpevoli,
colpevoli di essere noi stessi.
Quella colpa ci viene insegnata dal giorno in cui nasciamo.
La impariamo bene.

A ognuno dei miei fratelli e delle mie sorelle dico,
siate orgogliosi di quella colpa.

Siete colpevoli di essere innocenti,
di essere voi stessi,
di essere indiani,
di essere umani.

E’ la vostra colpa a rendervi sacri.

Per quel poco che potrò credo di voler aiutare Andrea per dare anche al mio 2014 un significato di restituzione almeno di parte della libertà rubata a un uomo.
(Barcellona) Borgone Susa, 25 dicembre 2013 – Claudio Giorno

***

SCHEDA: PER SAPERNE DI PIU’ (per chi, come me, non era andato oltre la firma di una delle tante petizioni di change.org)
per chi sa l’inglese il sito http://www.whoisleonardpeltier.info/ è il più completo.

In Italia Umberto Arciero ha raccolto un po’ di materiale e lo ha tradotto, lo vedete sul suo sito qui sotto. Il libro è quasi introvabile, cercatelo se riuscite in biblioteche.

Qui si vede come, nella scuola zapatista dell’estate scorsa, vennero “simbolicamente” invitati alcuni tra i più famosi prigionieri politici, il primo era Alberto Patishtan che è libero da un paio di settimane! Poi Leonard Peltier, e poi Mumia Abu Jamal….. Speriamo siano presto liberi anche loro!

Qui si trova molto materiale a favore dei nativi d’America

Qui si trova molto materiale contro la discriminazione razziale che riguarda moltissimi detenuti ormai non certo solo in America

Infine Antera segnala l’azione parlamentare svolta in Italia nelle ultime legislatura
E’ chiaro che l’azione di pressione si è fatta in vari periodi tanto che deputati e senatori italiani sono tra i pochi che in passato si sono schierati per la revisione. Nel gennaio 2005 firmarono alcuni di loro un appello che diceva: “Reputiamo la gestione del caso Peltier come una chiara violazione degli standard legali della giustizia americana e richiediamo che Peltier ottenga giustizia attraverso un’immediata concessione della semilibertà”. BISOGNA RICOMINCIARE.

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