giovedì 27 marzo 2014

Venezuela: perché si protesta?

Una grande testimonianza della giornalista MACKY ARENAS che ho tradotto al meglio delle mie possibilità, pertanto troverete parole che non sono riuscita a tradurre nemmeno usando il traduttore, ma non importa, perché quello che c'è da comprendere nel seguente racconto si capisce benissimo anche con questa mia traduzione leggermente lacunosa.

Buono e Terribile è accaduto ieri (sabato 22 marzo)
Siamo usciti tardi dal lavoro ieri, sabato, e insieme a due compagni, siamo andati a mangiare qualcosa. Saranno state le 3.30-4.00 di sera quando un turbine giovanile sudato e ansimante, si è precipitato nel portale del ristorante "Mamà Nostra", situato poco distante da Piazza Altamira.
I dipendenti, spaventati, hanno chiuso le porte mentre gli studenti chiedevano aiuto.
Vari clienti, rendendosi conto che si trattava dei ragazzi che fuggivano dalla GNB, la Guardia Nazionale Bolivariana, hanno voluto che si aprissero le porte e per farli entrare, e così è stato fatto. Tutti sono entrati correndo e si sono portati nella parte dietro del ristorante, installazione abbastanza ampia. La loro età stava entro i 16 e 20 anni.
Pochi minuti dopo hano fatto irruzione 10 o 15 GNB, infossati loro divise antisommossa, vari di loro anche con le maschere antigas messe. Fortunatamente il locale era pieno e c'erano sufficienti testimoni della brutalità del procedimento. Si trattava di un allanamiento in tutta regola in uno stabilimento privato, pieno di clienti, senza ordine giudiziale, a la brava. Sono passati, armati, portandosi tutto in avanti, verso il retro, prendendo i ragazzi. Parevano elefanti in una cristalleria, "una stampa africana", ha commentato qualcuno al mio fianco. Io ho pensato ai gorilla "bananeros" quelli che da 15 anni crediamo sia sparita ogni traccia in questo continente. Uno spettacolo veramente grottesco il protagonismo di questi esseri, persa la loro identità in una palude di insignificanza, da non essere ne militari ne polizia. Non erano, come diciamo in creolo.  Forse spiegare la brutalità con cui agiscono, deve essere una sorta di rivincita con se stesso.

La gente ha cominciato a pararsi permettendo che i ragazzi si collocassero dietro, gridando "fuori, fuori"! alle guardie mentre tappavano con i loro corpi quelli dei ragazzi. Tutti ci siamo messi di fronte alle guardie gridandogli che non gli avremo permesso di portare fuori i ragazzi. La reazione è stata tanto forte di coloro che abbiamo incontrato nel locale, che in pochi istanti uno di loro, il più retaco ma il suo volto trasudava odio, ha detto: "vamonos" e, a quel punto ha raggiunto la mano di uno dei giovani gridandogli. "Tu stavi correndo, ti ho visto, ti ho visto" tutti noi abbiamo chiesto "quale era il delitto di mettersi a correre" se stava fuggendo dai gas, dalle botte e in un posto sicuro?
Alcancè a vedere il giovane che si stavano portando via in una moto, collocato fra un paio di GNB, alto, magro e con la camicia bianca. Ho indagato sulla sua identità e una giovane, che ha salvato il suo portafoglio nel mezzo dell'agitazione, ha visto la carta d'identità. Luis Alberto Niccolino, se non ricordo male. Immediatamente ho collocato il nome in twitter. Più curioso di tutto questo è che, al racconto di alcuni, lui non partecipava alla protesta, stava solo mangiando un hamburger nella piazza e, al cominciare della mischia, si stava ritirando da li fra i tanti giovani che correvano. E anche più curioso: il giovane sequestrato - perché queto è stato e non un altra cosa, un sequestro - secondo quanto ha confidato ai ragazzi, studia nella Unefa, "lavoro con loro" gli avrebbe detto stupito. Supponiamo che dobbiamo giustificare "l'operatio" e qualche prigioniero dovevano portarlo via... non sapendo a chi si sono portati, "hanno pescato" solo uno a caso, così semplice, come mettere la mano in una gabbia e prendere un pulcino.

La gente continuava rimproverandoli: “¿Perché non andate dai malandrini?, lasciate in pace i ragazzi!”… uscendo la GNB dal ristorante è tornata a chiudere le sue porte. Dentro noi ci siamo dedicati a calmare i ragazzi e a pensare una maniera di farli uscire da li e metterli fuori della portata della GNB. Il locale non aveva altra uscita che la principale e fuori c'erano non meno di 30 o 40 di loro con le loro rispettive moto e armamento antisommossa, aspettando come caimani nella bocca de caño. Ho notato che il numero dei ragazzi era più o meno lo stesso di quello della GNB e questo indicava che, letteralmente, si mobilizava una guardia per ragazzo! Con sangue freddo, nonostante l'indignazione regnante e grazie alla collaborazione di tutti, si è ottenuto l'obiettivo: tutti i ragazzi si sono messi in salvo.

Dopo quello a cui abbiamo assistito ieri, da sempre ho ammirato, simpatizzato e gradito i giovani e il loro coraggio, il loro valore e la loro lotta mistica, ieri mi sono cresciuti come Chaguaramos . Naturalmente erano spaventati e non c'è da meravigliarsi. La meraviglia è che comunque persistono. Questo è il vero coraggio. E' tornare indietro e continuare, e tornare, fino ad avere rughe in volto per la più brutta repressione: la GNB. Anche io sono stata universitaria e ha partecipato a numerose schermaglie. Ognuno vive quello che gli tocca. Ma in questo paese, in tutta onestà, a ogni generazione gli è toccato questo. Ogni dittatura rende prigionieri, la tortura e la censura . Ma non solo questi ragazzi sono imprigionionati e vigliaccamente maltrattati, sino a che si affrontano, corpo a corpo, pietre contro pallottole, petto nudo contro i giubbotti di protezione , bandane imbevuta di aceto contro il " buono gas ",  sprovvisti contro effettivi armati fino ai denti. Un tale lotta impari, di una volta, colloca il più reticente al fianco dei carajitos. E ogni donna, sia madre o no, al fianco di coloro che potrebbero essere suoi figli .

Como escribió el poeta Andrés Eloy Blanco, recordé al verlos en riesgo,

“se tiene todo el miedo del planeta
todo el miedo a los hombres luminosos
que quieren asesinar la luz y arriar las velas
y ensangrentar las pelotas de goma
y zambullir en llanto los ferrocarriles de cuerda”.

Ieri, devo dire, la GNB è scesa ancora una volta  alla categoria di microbo. Vedi quelle caricature di robocop arremeetiendo contro ragazzi che avevano solo i loro piedi per correre, mentre tutto il mondo gli gridava ricordandogli il loro lavoro, è stato davvero patetico. Questi ragazzi sanno quello che vogliono e lo vogliono con il cuore. Gli altri seguono gli ordini che sono peggio. Gli studenti sono pronti a tutto. Gli altri, solo a repriere. Questi ragazzi sono il vero "esercito" della patria, che noi rispettiamo, che ci inorgoglisce, che recherà la nuova leadership di cui il paese ha tanto bisogno perché si stanto curtiendo nel combattimento solidale, come quelli dell'anno 28, o il leader robusti che sono stati forgiati e formati al calore della resistenza contro Marcos Pérez Jiménez. Gli studenti di oggi stanno combattendo per le strade delle nostre città sono il contingente che ci conferma nella certezza di un futuro luminoso .

Sono grata di essere lì e di condividere con loro questo momento di angoscia . E mi sento orgogliosa della reazione di un pubblico che smentisce i cori  - molto conveniente a certi settori refrattari - che hanno presenta a questa società come apatica e timorosa . Aquí hay resortes y ayer funcionaron.
Macky Arenas 

E quanto segue, invece, è l'opinione e l'analisi di Mario Manna (che condivido in toto proprio per le notizie che mi arrivano da fonti dirette). L'ho estrapolata da una discussione svoltasi su fb tra chi è convinto della legittimità delle azioni di Maduro e chi è a conoscenza di fatti che, sistematicamente, vengono nascosti per far spazio a verità preconfezionate.
Tutte le domande a cui risponde erano state rivolte a me che non ho avuto modo di rispondere (non tutti hanno un ferrari sotto il culo: il mio pc è vecchio e lento, e chi mi incalzava aveva fretta di ricevere risposte fretta per andare dove poi non si sa, comunque... ringrazio e batto le mani a Mario che ha chiarito alla grande!):

Cara Olga, risponderò io punto per punto a padre Jeorge, e poi la chiudo qui perché a lavar la testa all’asino si perde acqua, tempo e sapone:

- Prendo atto che i suoi amici venezuelani godono dei vantaggi dell’essere chavisti in Venezuela e quindi hanno accesso a canali di approvvigionamento privilegiati. Il dato fornito dall’Economist è ricavato da una comunicazione della BCV (della quale Lei sicuramente si fida… io della BCE non mi fido, se lei si fida della BCV…). Empiricamente è sufficiente vedere le code di centinaia e centinaia di metri fuori dai supermercati per acquistare un chilo di harina PAN (se conosce i Venezuelani saprà di cosa si tratta…) per capire a che punto di scarsezza di risorse alimentari si sia arrivati. Inoltre se la scarsezza di generi alimentari e di consumo non fosse così grave, il governo Maduro non avrebbe varato, proprio in questi giorni, una tarjeta de abastecimiento (né più né meno una tessera di razionamento) per far fronte al problema.

 Inoltre il Suo riferimento gesuita omette di citare le radici del problema e cioè la progressiva distruzione della capacità produttiva del paese metodicamente attuata attraverso la progressiva nazionalizzazione delle imprese (si immagina il successo di un processo di nazionalizzazione in un paese che occupa il 160° posto al mondo, su 175 stati, per indici di corruzione) e l’imposizione del prezzo controllato. Questo ha determinato da un lato l’incapacità del paese a produrre qualsiasi genere di consumo, costringendolo ad importare generi alimentari e di consumo dall’estero per far fronte alla domanda interna. Purtroppo però il BVF ormai è carta straccia a causa delle continue svalutazioni del governo e di conseguenza nel paese da qualche mese arrivano sempre meno rifornimenti. In ogni caso oggi il Venezuela dipende completamente dai paesi cui “vende il petrolio in cambio di generi di consumo”... Le faccio quindi un disegnino per spiegarLe come mai ieri all’OEA la Maria Corina Machado è stata censurata? Il punto è che alla gran parte dei paesi latinoamericani fa comodo avere un Venezuela governato da un fantoccio manovrato da Cuba che scambia petrolio con latte, medici e professori…

- Altra inesattezza, il centro della protesta non è Piazza Altamira, è Tachira… do you know “gochos”?

- Vero, ci sono università statali e private, sicuramente il Chavismo ha favorito un processo di acculturazione dello stato.

- Se fossero davvero poche decine o centinaia i facinorosi contrari al regime la questione sarebbe stata già risolta il primo giorno… e invece ormai è stato chiamato in causa anche l’esercito GNB, dopo aver già coinvolto nella repressione la PNB, i colectivos (corpi paramilitari utilizzati dal regime per fare il lavoro più sporco, ivi incluso quello di infiltrati), le “vispas negras” (corpo mercenario più volte utilizzato dal regime cubano per la repressione della dissidenza politica all’interno e all’estero… tipo in Cecenia, tanto per fare un nome…).
Sulla forma di repressione, faccio finta di non aver letto… ci sono centinaia di video a dimostrarlo… a confronto il G8 di Genova diventa un parco giochi per bambini…

- Non si concosce il nome di alcuna organizzazione studentesca che sta protestando? Al precettore di Chavez non viene in mente che probabilmente quando una rivolta nasce dal basso e non per fini mediatici l’ultimo dei problemi è quello di trovare una sigla o un nome?
In un paese nel quale la nazionalizzazione ha distrutto l’economia è normale che ci sia un desiderio diffuso di ritornare all’economia di mercato… così come è altrettanto ovvio che in un paese che occupa, nel 2013, il 121° posto al mondo nella classifica mondiale per la libertà di stampa e dove dalla sera alla mattina il governo chiude arbitrariamente degli organi di informazione o fa uccidere giornalisti scomodi, la nuova classe culturale (quella che grazie al governo ha potuto studiare), tende a richiedere un sistema delle comunicazioni che non sia controllato dalla censura governativa.

- Rispetto alle immagini di tortura e ai metodi repressivi ci sono, grazie ai social network (perché le televisioni in Venezuela ancora trasmettono solo spettacoli e telenovelas oscurando le telecamere su quello che sta succedendo in quanto temono un espansione delle proteste) ci sono centinaia di video evidentemente non contraffatti, ma Lei sicuro non lo guarderebbe… Sicuramente ci sarà qualche fake, ma nella stragrande maggioranza dei casi sono reali… e i morti e i casi di tortura già acclarati sono lì a dimostrarlo. Ma purtroppo il dubbio è nemico giurato dell’ideologia e Lei non vuole correre il rischio di dover rivedere le Sue convinzioni quindi preferisce accontentarsi di pensare che sono tutti fake… è più comodo e conservativo.

- Tralasciamo le vicende legate alle menzogne sulla tempistica della morte di Chavez (anche esse avrebbero rilevanza sull legittimità delle candidature della successive elezioni, In Venezuela si vota con il metodo elettronico, unico caso al monto tra i paesi civili, sistema gestito e supervisionato dal CNE… Sinceramente non so se ci siano stati o meno dei brogli certo la risicatezza della vittoria di Maduro (a proposito… probabilmente in quanto Colombiano non poteva nemmeno essere candidato…) avrebbe richiesto un riconteggio che il Governo non ha concesso. Al contrario, la rectora del CNE, la chavista dichiarata Tibsey Lucena Ramirez si affretto a dichiarare il risultato.
A proposito… se riesco Le mando delle foto, che ho ricevuto da una persona a me cara, che testimoniavano la libertà di voto in Venezuela… con i colectivos (gruppi paramilitari governativi), armati fuori e dentro i seggi… Ma anche questa è rivoluzione chavista. Ma a prescindere da tutto, anche Mussolini era stato eletto… questo grazie a Dio non gli impedì di vedere piazzale Loreto dal basso verso l’alto. Purtroppo la storia ha dimostrato che alle Dittature totalitarie non si mette fine con le elzioni politiche… soprattutto dopo che per 15 anni hanno invaso e pervaso completamente il sistema paese.

- Non ci può essere dialogo tra chi si difende con le pietre o con “las guarimbas” e chi attacca con pistole, fucili e repressione militare e politica. Quando si arriva a questo punto significa che la società civile ha imparato che esiste un valore più altro del rischio della vita, e questo valore è la libertà: bisogna essere intollerante con gli intolleranti.

- Tranquilli… per non saper né leggere né scrivere Leopoldo Lopez è stato incarcerato dopo una settimana di proteste come responsabile morale delle stesse… woww, lo stato di diritto in Venezuela… è come se avesero arrestato Agnoletto e Casarini dopo il G8 di Genova. Lei l’avrebbe acettato? Io no… ma forse perché il mio modo di essere di sinistra è fondato su valori più che sull’ideologia.
Per quanto poi riguarda il rapporto di Lopez con il Tea Party (ultradestra… fantastica questa definizione, io sarò pennacchiano… ma il concetto di ultradestra sembra uscito dai fumetti della marvel) è sicuramente meno conclamato di quello tra Maduro e i Fratelli Castro.

- Che dire del candore del Padre Gesuita che si domanda come mai si utilizzano strumenti come twitter o youtube per denunciare le frodi, la corruzione, la violenza, la repressione… chiedetelo a Snowden o all’organizzazione che c’è dietro wikileaks… secondo lui oggi un sistema completamente corrotto e privo di qualsiasi suddivisione dei poteri dello stato possa garantire giustizia? Ma se su 24.000 omicidi del 2013 (in Irak sono morte nello stesso anno 9000 persone…) l’indice di impunità è stato del 93%.... Ma come si fa a credere nella giustizia in Venezuela? Inoltre all’epoca dei dittatori citati dal Padre non esistevano, purtroppo, questi mezzi di comunicazione…

Dunque...

Si protesta perché:
- lo stato è al 160 posto su 175 tra i paesi più corrotti del mondo,
- l’inflazione è al 63%, non si trova da mangiare né per lavarsi,
- non esiste libertà di stampa (121° paese al mondo),
- non lavori nella pubblica amministrazione se non hai la tessera del PSUV (a proposito, vi hanno mai parlato della lista Tascon?),
- perche non accettano il processo di cubanizzazione del paese… Mi sembra strano che ancora protestino soltanto e non abbiano preso ancora i fucili… A proposito, i 350.000 professori pubblici devono avere tutti la tessera del PSUV e su richiesta del governo scendere in strada a protestare…)

- Le distruzioni e gli incendi sono opera dei colectivos filogovernativi che storicamente sono dediti al saccheggio e alla rapina (la loro impunità è garantita dal governo), quando Maduro vinse le elezioni bastò che un giorno si lamentasse dei prezzi elevati degli elettrodomestici per dare il via, da parte sei colectivos, a saccheggi di tutti i tipo all’interno di molte strutture commerciali. Le uniche forme di “distruzione” avvenite da parte dei Gochos (in Tachira e non a Caracas) sono “las guarimbas”, le barricate…. bambini obesi, spero per lui sia una boutade.

- Se in Colombia non ci sono state ancora rivolte significa che evidentemente il popolo ancora ritiene di vivere mediamente bene, e d’altra parte la Colombia oggi è un paese in una fase espansiva dello sviluppo economico, un paese che ancora, evidentemente, non ha portato alla disperazione il proprio popolo, un paese nel quale il ministro dell’istruzione non dice di non voler permettere alle classi povere di accedere a quelle medie per evitare che diventino, come queste ultime, squallide.
 Quello che la gran parte della sinistra ideologica non ha capito del Venezuela è che il Chavismo, con il suo assistenzialismo, ha schiavizzato proprio le fasce più deboli della popolazione. Distruggendo l’economia del paese ha fatto sì che l’unica speranza di quella parte di popolo fossero le poche briciole gratuite concesse dal governo.

- Impossibile saccheggiare magazzini vuoti caro il mio Gesuita… e poi questa prassi non è tipica degli studenti, ma dei colectivos… Per quanto poi concerne imiglioramenti del Venezuela in campo medico, quello che mi risulta è che l’ultima volta che mio nipote è stato in ospedale, sua madre ha dovuto comprare medicine e siringhe in farmacia? Per quello che mi riguarda ho appena dovuto spedire delle medicine per i genitori di una mia amica perché non se ne trovavano nel giro di 100 km da casa loro… Sarà probabilmente anche per questo che gli esponenti della nomenclatura (Chavez in testa) sono andati a farsi curare a Cuba o negli odiati Stati Uniti quando hanno avuto qualche problema di salute

In conclusione, come vede, nelle domande retoriche di quello che probabilmente deve essere il padre precettore di Chavez ieri e di Maduro oggi si nascondono una marea di errori, omissioni, imprecisioni e soprattutto un evidente tentativo di addomesticare i fatti all’ideologia.

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