lunedì 31 gennaio 2011

Non posso farne a meno!

Le lettere sono due, ma io ne pubblicherò soltanto una perché davvero non ne posso fare a meno... tutto il resto potrete trovarlo cliccando su questo link

http://www.filomenainrete.com/?p=851 

Suor Rita Giaretta e Suor Eugenia Bonetti aderiscono alla manifestazione del 13. Ecco le loro lettere…
admin | January 30th, 2011 - 4:17 pm
Lettera aperta da Caserta di suor Rita Giaretta
Caserta, 27 gennaio 2011
Festa di Sant’Angela Merici
«Se verrete a conoscere chiaramente
che sono in pericolo la salvezza e l’onestà delle figliole,
non dovrete per niente consentire, né sopportare, né aver riguardo alcuno,
se non potrete provvedere voi,
ricorrete alle madri principali e, senza riguardo alcuno,
siate insistenti, anche importune e fastidiose»(Sant’Angela Merici).

Da anni, insieme a tre mie consorelle (suore Orsoline del S. Cuore di Maria), sono impegnata in un territorio a dire di molti “senza speranza”. Un territorio, quello casertano, sempre più in ginocchio per il suo grave degrado ambientale, sociale e culturale, dove anche la piaga dello sfruttamento sessuale, perpetrato a danno di tante giovani donne migranti, è assai presente con i suoi segni di violenza e di vera schiavitù.
Come donna, come consacrata, provocata dal Vangelo di Gesù che parla di liberazione e di speranza, insieme alle mie consorelle, ho scelto di “farmi presenza amica” accanto a queste giovani donne straniere, spesso minorenni, per offrire loro il vino della speranza, il pane della vita e il profumo della dignità.
Oggi, osservando il volto di Susan chinarsi e illuminarsi in quello del suo piccolo Francis, scelto e accolto con amore, ripensando alla sua storia – una tra le tante storie accolte, la quale ancora bambina (16 anni) si è trovata sulle nostre strade come merce da comprare, da violare e da usare da parte di tanti uomini italiani – sono stata assalita da un sentimento di profonda vergogna, ma anche di rabbia.
Ho sentito il bisogno, come donna, come consacrata e come cittadina italiana, di chiedere perdono a Susan per l’indecoroso spettacolo a cui tutti, in questi giorni, stiamo assistendo. E non solo a Susan, ma anche alle tante donne che hanno trovato aiuto e liberazione e alle tante, troppe donne, ancora schiave sulle nostre strade. Ma anche ai numerosi volontari e ai tanti giovani che insieme a noi religiose credono nel valore della persona, in particolare della donna, riconosciuta e rispettata nella sua dignità e libertà.
Sono sconcertata nell’assistere come da “ville” del potere alcuni rappresentanti del governo, eletti per cercare e fare unicamente il bene per il nostro Paese, soprattutto in un momento di così grave crisi, offendano, umilino e deturpino l’immagine della donna. Inquieta vedere esercitare un potere in maniera così sfacciata e arrogante che riduce la donna a merce e dove fiumi di denaro e di promesse intrecciano corpi trasformati in oggetti di godimento.
Di fronte a tale e tanto spettacolo l’indignazione è grande!
Come non andare con la mente all’immagine di un altro “palazzo” del potere, dove circa duemila anni fa al potente di turno, incarnato nel re Erode, il Battista gridò con tutta la sua voce: «Non ti è lecito, non ti è lecito!».
Anch’io oggi, anche a nome di Susan, sento di alzare la mia voce e dire ai nostri potenti, agli Erodi di turno, non ti è lecito! Non ti è lecito offendere e umiliare la “bellezza” della donna; non ti è lecito trasformare le relazioni in merce di scambio, guidate da interessi e denaro; e soprattutto oggi non ti è lecito soffocare il cammino dei giovani nei loro desideri di autenticità, di bellezza, di trasparenza, di onesta. Tutto questo è il tradimento del Vangelo, della vita e della speranza!
Ma davanti a questo spettacolo una domanda mi rode dentro: dove sono gli uomini, dove sono i maschi? Poche sono le loro voci, anche dei credenti, che si alzano chiare e forti. Nei loro silenzi c’è ancora troppa omertà, nascosta compiacenza e forse sottile invidia. Credo che dentro questo mondo maschile, dove le relazioni e i rapporti sono spesso esercitati nel segno del potere, c’è un grande bisogno di liberazione.
E allora grazie a te, Susan, sorella e amica, per aver dato voce alla mia e nostra indignazione, ora posso, come donna consacrata e come cittadina, guardarti negli occhi e insieme al piccolo Francis respirare il profumo della dignità e della libertà.
Sr. Rita e sorelle comunità Rut

venerdì 28 gennaio 2011

voglia di cambiare

Vedi Signore come sono stanco,
schiacciato dal mio lavoro,
indurito dall'abitudine!
Che cosa mi curva così,
con il naso incollato alle cose
da non vederle neanche più?
Mi sento stanco e sterile.
Sono preso dal meccanismo rigido del mio lavoro,
delle mie preoccupazioni,
dei miei obblighi.
Porto il peso di questo incarico come un fardello troppo pesante!
Nessuna sosta gratuita, nessuna fantasia,
non più ispirazione, non più dinamismo...
Del lavoro da stupido!
Ne è troppo,
TROPPO!
Aspiro a fermarmi,
Voglio ritrovare un riposo tutto semplice,
il gusto e la gioia della vita ordinaria.
Voglio contemplare i lillà in fiore.
Voglio gustare il rosa dei mandorli.
Voglio riscaldarmi dolcemente al sole e incantarmi con la sua luce.
Voglio inabissarmi nel silenzio per ritrovare il mio essere
e lasciar rifiorire la mia anima.
Voglio ridiventare me stesso per lasciar respirare tutte le province del mio essere.
Voglio di nuovo dissetarmi alla Tua sorgente,
voglio ridiventare sorgente.
Ah, Signore, Aiutami, Voglio cambiare, cambierò!
Louis Evely

domenica 9 gennaio 2011

:) :) :)

Dormo poco ma non mi lamento, anzi, vivo più intensamente!
Il nuovo anno è cominciato bene (sotto il profilo "soddisfazione artistica e incontri con amiche di vecchia data ritrovate") e male (sotto il profilo "armonia inesistente nei sentimenti che "dovrebbero" essere sicuri, vista la provenienza").
Ci sono almeno un paio di desideri che vorrei si realizzassero:
1) vorrei essere libera di vivere la mia vita come mi pare e piace! (se mi lasciassero in pace può darsi pure che "je la posso sfangà" per qualche altro anno ancora! Che bisogno hanno alcuni di dirmi con prepotenza come devo essere e come devo vivere? Questo mi fa soltanto arrabbiare ed è una delle cose che non voglio fare: fa male alla salute!).
2) Porto rispetto a tutti perché credo che tutti vadano accettati per quello che sono (e non tollerati, ma accettati) quindi (a questi alcuni dico:) restituitemi il rispetto e l'accettazione perché anche io sono come sono (cioè come piace a me!) (insomma, così dovrebbe essere: una mano prende e l'altra dà)... basta poco ... che ce vo'? (ce ne sarebbero ancora tanti altri di desideri ma... questi primeggiano!)
Tanti auguri perché almeno questi possano realizzarsi.
"Pozzi vive in armonia co' te stessa e cor monno!!"
"grazie, è proprio l'augurio che mi ci vuole!"

2011

Ehhhh mi stavano scappando gli auguri per questo nuovo anno! Eh sì che ci vogliono, perciò: BUON 2011 (spero proprio che mi porti buone nuove... voglio restarci ancora qualche anno in questo mondo crudele... ho ancora un po' di cose da fare!) Tanti auguri di buon anno e che realizzi ogni tuo desiderio (ce l'ho! ce l'ho un desiderio speciale...)