domenica 27 aprile 2014

La pace bisogna volerla, non boicottarla!

Professore palestinese porta studenti ad Auschwitz e viene accusato di tradimento. Il dialogo israelo-palestinese è ostacolato da forti differenze economiche e di potere, ma anche culturali. Qualcuno prova a colmare il fossato, come un eminente professore palestinese, Mohammed Al Dajani che ha accompagnato i suoi studenti in visita ad Auschwitz. Un progetto che intende portare avanti, nonostante le minacce ricevute. L'ha incontrato l'inviata di Rainews24 a Gerusalemme Annamaria Esposito.
L'intervista potrete vederla cliccando QUI

Di seguito un commento di  Zeina M. Barakat (tradotto da me, quindi ... accontentatevi e leggetelo così, oppure in inglese -versione originale- subito dopo questa traduzione).
Il professore e l'educazione olocausto
By: Zeina M. Barakat
Ph. D. Candidate presso Università Friedrich Schiller di Jena , Germania

Solo uno studente su 27 che hanno partecipato alla visita ai campi di concentramento di Auschwitz -Birkenau-  e Cracovia in Polonia alla fine di marzo con il professor Mohammed S. Dajani Daoudi ha rotto il silenzio e ha preso una posizione attraverso la pubblicazione di un articolo in difesa del professore. Il silenzio degli altri è assordante. E anche la condanna di molti palestinesi su Facebook e Internet, per la visita, è assordante. Ecco perché sento il bisogno di rompere quel silenzio e mettere nell'etere le mie opinioni sulla visita, in quanto in qualità di coordinatore per la squadra palestinese ho preso parte al progetto, "From Stone to Flesh".

Sono entrato nel programma American Studies Master del Professor Dajani nel 2003 dopo la laurea presso l'Università di Betlemme. Lui era il mio insegnante e consigliere al programma di Studi Americani dal 2003 fino al 2006, quando mi sono laureato con un Master of Art. Siamo co-autori con Martin Rau di un libro in arabo sull'Olocausto per creare la consapevolezza di questo evento, il più tragico tra i palestinesi. L'abbiamo distribuito agli studenti e al pubblico, e abbiamo dato lezioni sul tema. Abbiamo mostrato i film sull'Olocausto nei nostri uffici di lavoro.
Più di una volta, abbiamo voluto che i nostri studenti conoscessero l'Olocausto dalla teoria alla pratica visitando il Museo dell'Olocausto di Washington DC e Yad Vashem a Gerusalemme.
Ho ospitato il Dr. Robert Satloff nelle mie classi per parlare e discutere del suo lavoro e sul film sull'Olocausto. Sono stato con il Professor Dajani in viaggio insieme ai suoi studenti nei campi di sterminio, nei campi dell'Olocausto in Polonia (Auschwitz, Birkenau e Krakaow) nell'ambito di un progetto congiunto con le squadre dell'Università Friedrich Schiller di Jena guidata dal professor Martin Leiner, dell'Università di Tel Aviv guidata dal professor Arie Nedler, dell'Università Ben Gurion of the Negav guidata dal professor Shifrah Sagy, e del Movimento al- Wasatia rappresentato dal professor Mohammed Dajani, dal 25 al31 marzo 2014. il progetto è stato finanziato dalla Fondazione tedesca per la ricerca (DFG).
 
Al ritorno dei partecipanti palestinesi dalla Polonia  il professor Dajani è stato accolto da un tumulto di condanne e di critiche dai suoi connazionali palestinesi, invece di ringraziamenti e apprezzamenti per il suo innovativo insegnamento. Come educatore, voleva che i suoi studenti conoscessero l'Olocausto, al fine di avanzare la loro conoscenza e capire la psiche dell'altro. Lungo questa linea, una volta ha mostrato in classe il film " Per uccidere un Mocking Bird", per insegnarci la lezione Atticus Finch che voleva sua figlia Jean "Scout " imparasse, soprattutto : «Non puoi mai davvero capire una persona non consideri le cose dal suo punto di vista... Fino a quando si sale all'interno della sua pelle e cammini in essa". Lui ci ha insegnato a guardare l'altro come se si fosse l'altra persona, e ha cercato di farci di capire come quella persona si sente e perché. E' la stessa idea del oyakudachi, detto giapponese, che significa "camminare nelle scarpe degli altri".

Questo viaggio è stato per uno scopo educativo e non per servire qualche agenda politica.Perché i nostri studenti sono in silenzio? Una studentessa partecipante mi ha detto che al suo ritorno ha ricevuto molte critiche a causa della sua partecipazione al viaggio e lei ha spiegato che era è stato un viaggio educativo per conoscere l'Olocausto e il contesto in cui si è verificato, simile a quei viaggi in cui il professor Dajani ha preso i suoi studenti a Oberlin College nel 2010, 2011, 2012, e Brandeis University nel 2006, ma ancora il teorico della cospirazione non accetterebbero tale argomentazione.

Per me come uno studente PHD, non vorrei negare i fatti della storia e sedermi sul divano, come se non ci fosse stata la tragedia umana perpetrata contro gli ebrei e non ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Coloro che affermano che l'Olocausto ha causato la Nakba del 1948 dimenticano la prima conferenza sionista tenuta a Basilea, in Svizzera, nel 1897 e la Dichiarazione di Balfour 1917 dove si chiedeva l'istituzione di una patria ebraica in Palestina, o l'obiettivo del Mandato Britannico (1922-48) che abbiamo imparato a scuola per attuare la Dichiarazione di Balfour. Io credo che l'Olocausto ha avuto luogo e quello che è successo non deve essere ripetuto. Dobbiamo imparare da questa esperienza passata per evitare atrocità e genocidi futuri.

I palestinesi di solito collegano ciò che è accaduto agli ebrei durante la seconda guerra mondiale con la loro Nakba del 1948 e con quello che sta accadendo oggi in Palestina. Uno studente ha scritto che i nazisti hanno riunito gli ebrei nei campi di concentramento e di averli spediti in Palestina. Un altro studente ha sostenuto che ciò che sta accadendo oggi in Palestina di ingiustizia è della stessa entità o calibro come l'Olocausto se non di più.La reazione di molti studenti palestinesi partecipanti che sono stati ad Aushwitz è stata come se quell'andarci non significasse che non sono patrioti palestinesi o nazionalisti qualsiasi inferiori a quelli che stanno criticando il viaggio. Essi affermano il loro amore per il loro paese e che istruendoli circa l'Olocausto può aiutare a spianare la strada per la pace.

La maggior parte sostiene che nel decidere di andare a visitare i campi di concentramento hanno scelto di non rimanere ignoranti. Essi convengono che tale tipo di visite è un guaritore per la rimozione di immagini stereotipate e sostituendo le immagini demonizzate e le percezioni negative si ha più comprensione. Rispettare il passato, la sofferenza dell'altro, è una qualità morale di coraggio.

Platone, nella "Allegoria della Caverna", ci fa immaginare come se fossimo stati imprigionati tutta la nostra vita in una grotta buia; le nostre mani e i piedi sono legati e incatenati; la nostra testa trattenuto in modo che possiamo solo guardare la parete di fronte a noi. Dietro di noi c'è un fuoco ardente, e tra noi e il fuoco vi è una passerella dove gli altri vanno in giro. Le ombre proiettate sul muro da quegli oggetti sono le uniche cose che vediamo. Per noi quelle ombre diventano la nostra realtà. Ora immagino che vengo liberato dalle mie catene e, libero, a camminare intorno alla grotta. Abbagliato in un primo momento dal fuoco, sarei venuto gradualmente a vedere la situazione della grotta correttamente e per capire l'origine delle ombre che ho già preso per essere vere. E, infine, mi è permesso di stare fuori dalla grotta e nel mondo illuminato dal sole esterno, dove vedo la pienezza della realtà illuminata dal sole. Tuttavia, se vado indietro e dico agli altri quello che ho visto, mi crederanno? No, essi mi condanneranno. Questo è semplicemente quello che è successo. Abbiamo appena lasciato semplicemente la grotta.Mentre alcuni amici possono vedere questo viaggio con scetticismo vedendolo come una maledizione, poiché ha generato tutto questo clamore negativo e le critiche contro di lui, il professor Dajani, l'ottimista, guarda con filosofia credendo che sia una benedizione e non una maledizione, poiché ha generato un crack nel muro dell'ignoranza portando un argomento tabù all'attenzione del pubblico .

Versione originale:

sabato 26 aprile 2014

Yom a Shoah

L'antisemitismo spiegato in due pagine

di Josef Jossy Jonas
26 aprile - Mancano 40 ore circa al giorno per me più importante dell'anno qui in Israele: 'YOM A SHOAH', il giorno dell'Olocausto.
Le sirene della contraerea emetteranno per 3 lunghissimi interminabili minuti il loro lamento funebre, obbligando tutti a fermarsi; immobili, testa china a ricordare quell'orrore indescrivibile, quel numero troppo grande da poter essere compreso (6 milioni, 1.500.000 erano bambini).
Cercando di non ascoltare la sirena... di non pensare; perché le lacrime non possono essere trattenute.
Nell'insonnia che precede sempre questo giorno funesto mi sono venuti In mente questi versi che dedico a mia figlia:

“Anche il diavolo, vedendo quell'orrore,  girò la testa e fuggì impaurito.
Gridalo al mondo, sussurralo al vento.
Raccontalo ai tuoi figli e ai loro figli ed ai figli dei loro figli.
Che tutti sappiano... che nessuno dimentichi.”

LA DIASPORA

Gli Ebrei sono una popolazione di origine mesopotamica che si stanzia in Israele circa 3.000 anni fa. Combatté ieri gli stessi nemici di oggi: Assiri, Egizi, Babilonesi, Filistei (filistin= palestin); cioè: Egiziani, Siriani, Iran, Iraq, Palestinesi.
E' un popolo testardo e combattivo anche se forse numericamente inferiore al milione di unità eppure vince quasi sempre ma sotto l'assedio Romano nel 70 D.C. cade.
I Romani portano a Roma gli ebrei schiavi in catene (ne portano solo una parte, gli ebrei rimangono in Israele ma sotto il giogo Romano.  Nessuna flotta infatti poteva -né può- trasportare una intera nazione da una parte all'altra del Mediterraneo).
Da Roma gli ebrei fuggono o -vengono espulsi- sempre in parte, verso nord maggiormente.
Fuggono per sfuggire alle condizioni di vita di schiavitù ma anche perché diventando il Cristianesimo la religione ufficiale dell'impero, la loro vita diventa impossibile, e non vogliono convertirsi.
Fondano le comunità di Milano, Livorno, Bologna e Trieste ma anche da lì nei secoli seguenti sono costretti a fuggire o vengono espulsi con la violenza.

Si dividono in due tronconi principali: quello direttiad est, cioè: Ungheria, Russia, Polonia, Germania etc, chiamati ebrei Ashkenaziti.
Quelli diretti verso la Francia -dalla quale saranno in seguito espulsi verso la Spagna- (E da qui di nuovo esplusi nel 1492 da Isabella Di Castiglia detta “la cattolicissima”.)
Questi ultimi ebrei sono chiamati ebrei SPAGNOLI (sefarditi, Spagna=Sfarad in Ebraico).
Dalla Spagna attraversano lo stretto di Gibilterra per finire in Nordafrica (Algeria Tunisia, Marocco, Egitto, Libya etc).
Altri ebrei invece si rifugiano in Turchia, in Persia, ma anche oltre sino al golfo Persico e chi ancora più audacemente si spinge sino in Cina a cercare un po' di pace e poter pregare il proprio Dio.
Gli ebrei Russi e tedeschi fuggono nel secolo scorso in America.
Gli ebrei Africani espulsi dagli arabi con la violenza (1880-1969) si rifugiano nuovamente in Europa o in America e via cosi nei secoli a seguire, in un incessante pregrinaggio umiliante e tragico.

IL PREGIUDIZIO RELIGIOSO-SOCIALE

Gli ebrei vivono nei ghetti cioè, quartieri che vengono chiusi al tramonto e dai quali non possono uscire. Possono esercitare solo due mestieri: il prestito ad usura o la vendita ambulante di stracci e rottami. (Furono costretti a farlo per editto Papale non per loro scelta).
L'usuraio è persona già di per sé sgradevole e quando i signorotti del posto dovevano restituire i prestiti contratti con gli ebrei, convocavano il Pope (il prete nei villaggi Russi) e insieme aizzavano la popolazione contro gli ebrei, non per il mestiere di usuraio ma definedoli esseri spregevoli, assassini di Dio, e sopratutto accusandoli del crimine più nefando: l'infanticidio.
Gli ebrei infatti erano accusati di rapire I bambini cristiani spariti dalle case per berne il sangue, anzi, per intingerci il pane azzimo... davanti ad un crimine così vergognoso tutta la popolazione diventava assassina… Si organizzavano i “POGROM” (parola russa che significa strage di ebrei).
I villaggi ebrei erano assaliti, le donne violentate e le bambine rapite o uccise.
Morto il creditore, estinto il debito... era anche occasione per impadronirsi delle case e delle stalle degli ebrei...
I “POGROM” comunque, con varianti nella modalità vennero eseguiti in tutti i paesi nei quali soggiornavano ebrei, con vari pretesti e con nomi diversi ma la sostanza rimaneva immutata.
Gl ebrei però NON POSSONO mai cibarsi di alimenti che contengano sangue, questa è la prima prescrizione del codice alimentare ebraico (detto “KASHERUT”). Anche le uova, se contengono un grumo di sangue devono essere gettate, infatti gli ebrei non mangiano pasta all'uovo se non quella da loro stessi confezionata. L'accusa di infanticidio rituale è quindi del tutto infondata.

Perche' gli ebrei sono così invisi?

Tutto parte da un pregiudizio religioso sia per il Cristianesimo che per l”Islam.
Gli ebrei NON fanno proselitismo, sono una nazione minuscola nel mondo mentre Islam e cristianesimo si espandono a macchia d'olio convertendo pacificamente o forzatamente tutte le popolazioni che incontrano. MA GLI EBREI NO.
Gli ebrei non si sottomettono, NON si convertono; preferiscono morire che convertirsi e questo crea un bel problema per il marketing delle altre due religioni monoteistiche:

Cristiano-Cattolica:  (Non c'è salvezza fuori dalla Chiesa)
Islam: (La illah Illaluhu) Non c'è dio all'infuori di Allah ...

L'esistenza degli Ebrei però permette di avere dubbi...
Quindi perseguitarli, ucciderli, stremarli con tasse e condizioni di vita inaccettabili; spargerli per il mondo affinché sparsi in piccole comunità lentamente si estinguano...
Gli ebrei negli ultimi duemila anni sono stati perseguitati sempre, in ogni nazione con maggiore o minor violenza. Mai un solo anno, mai, senza persecuzioni in oriente o in occidente... (solo un caso a titolo di esempio: nella civilissima Spagna, nel 1492, anno della scoperta dell'America, solo quell'anno, 50.000 ebrei furono bruciati vivi).
Solo un isola pazialmente felice; l'Olanda tollerante e poi di seguito l'America dove vive oggi la metà degli ebrei circa del mondo.
Quindi pregiudizio religioso adattato alle necessità politiche e anche economiche ma non solo.
Gli ebrei rimangono uniti e solidali nei secoli e questo dà fastidio ad uno spetattore esterno; permette di individuare un complotto, trame oscure. Emarginati perché respinti e per forza quindi solidali e molto uniti tra loro.

IL PREGIUDIZIO SCIENTIFICO

Intorno alla fine del 1800 un criminologo (per giunta ebreo, Cesare Lumbroso) sostiene che gli individui possono essere classificati in base a “TIPI” cioè l'aspetto fisico determina l'indole del soggetto.
Queste teorie vengono accolte con entusiasmo in America dove serviva un supporto scientifico per attribuire ai negri la caratteristica di "razza inferiore" e poter perpetuare il regime di semi-schiavitù negli stati del Sud.
Dall'America queste teorie rimbalzano in Europa, sopratutto in Germania (dove la presenza ebraica era cospicua) e vengono perfezionate.
Gli ebrei non sono umani quindi.
Hitler credeva fermamente nella necessità di depurare la razza Germanica da tutte le infiltrazioni esogene: ebrei, Polacchi, Zingari ma anche da omosessuali, infermi etc..
Gli ebrei erano ritenuti responsabili di aver fatto precipitare la Germania nella più devastante crisi economica della storia.
Gli ebrei tramano per conquistare il mondo strozzandolo, gli ebrei uccidono i bambini per berne il sangue, gli ebrei hanno ucciso Gesù, gli ebrei provocano le guerre, gli ebrei... sempre gli ebrei.
Il pregiudizio religioso inculcato dall'infanzia anche in dittatori come Hitler, Mussolini e Stalin -che si dichiaravano atei- era sufficente poi per attribuire pretestuosamente gravi responsabilità agli ebrei.
- Papà chi sono gli ebrei?”
- Quelli con il naso grosso, che amano solo i soldi, che hanno ucciso nostro Signore, ...gente cattiva... stanno sempre tra di loro per complottare.

IL CAPRO ESPIATORIO

Per i governi, il modo migliore per dirottare l'attenzione del popolo dalla propria miseria o dalle crisi economiche o sociali è quello di trovare un capro espiatorio. “La colpa è degli ebrei, non si sa bene come ma è sempre colpa loro.”

CARATTERISTICHE DEL CAPRO ESPIATORIO:

deve essere facilmente identificabile (gli ebrei vestono in modo molto sobrio, portano la barbetta e la papalina sono spesso commercianti.
Devono essere ubicati in zone ben precise (i ghetti, molto facile.)
Devono avere caratteristiche comuni (i nomi ed i cognomi ebraici sono semplici da identificare: Levi, Cohen, Goldberg).
Ma ad Hitler questo non basta, li obbliga a cucire una stella di Davide gialla sulle vesti (questa idea non è sua; già nei secoli passati, in molte nazioni gli ebrei dovevano cucire una stella sul vestito.

LA SOLUZIONE FINALE: LO STERMINIO

Sei milioni, 1.600.000 erano bambini...
Sei milioni di individui affamati, torturati, umiliati...
Quello che è accaduto nei campi di sterminio non ha paragone in tutta la storia dell'umanità.
Non ci si contentò di ucciderli, ma si effettuarono esperimenti pseudoscientifici sui loro corpi. Vennero seviziati, torturati inutilmente -uomini donne e bambini- nessuna pietà...

COSA SONO GLI EBREI NELLA REALTA'

Le grandi teorie economiche sia il Marxismo che il Liberismo sono parto di menti ebree. Gli ebrei scoprono la psicanalisi, contribuiscono ad accellerare le scoperte della fisica e della chimica moderna. Ma è sopratutto in campo medico che gli ebrei forniscono un contributo importantissimo dal 1.500 sino ai giorni nostri.
Gli ebrei NON sono più intelligenti ma studiano duro perché nei ghetti non c'erano teatri ne cinema e l'unico modo per passare il tempo erano i libri. Gli ebrei parlano tante lingue perché devono conoscere prima l'ebraico per poter pregare.
Gli ebrei sono fedeli cittadini del paese che gli ospita (durante la prima guerra mondiale, gli ebrei francesi ed inglesi sparavano senza esitazione sugli ebrei Tedeschi o Austriaci).
Gli ebrei si impegnano e lavorano duro perché vogliono fuggire dal ghetto e perché è insito nell'indole dell'ebreo di fare della propria vita una missione, di non perdere tempo.
Gli ebrei si descrivono come usurai dimenticando che tanti vaccini (POLIO) sono frutto dell'ingegno ebreo e che il vaccino (di Jonas Salk) non fu brevettato per renderlo disponibile a tutti i bambini del mondo e GRATUITO.
Le scoperte nel campo della medicina attribuibili agli ebrei sono infinite (anche la professione medica era proibita agli ebrei ma essendo il Re di Francia sotto cura da alcuni medici ebrei, venne emanato un decreto in deroga a tal divieto ed ancora oggi gli ebrei Europei si dedicano maggiormente alla ricerca scientifica in ambito medico).
Le rivoluzioni culturali degli ultimi due secoli sono ebraiche: Freud, Einstein, Friedman, Durkheim, Zuckemberg.
Gli ebrei sono il cinema di Hollywood, la letteratura, la musica, il teatro e la pittura d'avanguardia. Gli ebrei innovano e si impegano nella società (sono dietro le battaglie per i diritti dei neri in America e contro la guerra in Vietnam).
Gli ebrei scoprono ed anticipano il nuovo (sia i Beatels sia i Rollings Stones avevano un manager ebreo che ne scoprì il talento).
Gli ebrei sono oggi dietro il software più sofisticato, quello delle APPS Iphone quello dei grandi sistemi industriali, delle società di telecomunicazione, quello di alcune versioni di Windows... e nella corsa alla scoperta dello spazio, sempre loro gli ebrei dietro le scoperte più rivoluzionarie.
Agli ebrei non basta inventare e perfezionare, devono innovare a tutti i costi vogliono raggiungere l'eccellenza e donarne i risultati all'umanità. Le onde radio, vaccini, microprocessori, struttura delle comunicazioni cellulari, cure di malattie incurabili e riabilitazione dalla schiavitù della droga (boicottato in Italia ovviamente).
Gli ebrei sono 14 milioni cioè circa lo 0,02% della popolazione mondiale ma da sempre il 30% (trenta per cento) dei premi NOBEL va agli ebrei e l'85% di questi in ambito scientifico.
Ogni giorno, miliardi e miliardi di persone comunicano, sentono musica , si informano, studiano, collaborano partecipano, indagano online grazie a tre servizi:
Google, Facebook, Youtube
Sono tre servizi fantastici, sono di proprietà o di ingegno ebraico... e sono GRATIS.
Pensate, pensate solo a cosa avrebbero potuto fare se solo li avessero lasciati in pace.

P.S. Il pregiudizio religioso è responsabile della nascita dell'antisemitismo ma NON è possibile attribuire alla chiesa la responsabilità dell'olocausto. E' vero che il Vaticano sapeva e non fece nulla per fermare Hitler ma è anche vero che migliaia di ebrei si rifugiarono nei conventi ed ebbero salva la vita.
Più di un Papa ha chiesto scusa agli ebrei per i torti loro inflittigli ed il perdono va dato sempre e comunque. Pace.
(condividete se volete).

Tel Aviv 26 aprile 2014

venerdì 4 aprile 2014

La Nipote di Mussolini invia una lettera a Maduro: Lei non sa cosa è realmente il fascismo!

¡TUBAZO! Bisnieta de Mussolini envía carta a Maduro: ¡Usted no sabe qué es realmente el fascismo!

martina_mussolini_carta_a_maduro_3abr2014

La nipote di Benito Mussolini, Martina Mussolini, ha inviato una lettera aperta al presidente Nicolás Maduro dove assicura che lui non sa cosa sia realmente il fascismo e lo accusa di essere un'opportunista.

Mussolini che visse la sua adolescenza in Venezuela, ha affermato che nel paese "non c'è rispetto per la vita e quelli che dovrebbero garantire la giustizia molto spesso sono i primi che la tradiscono".

La continuazione della lettera completa:

Il mio nome è Martina Mussolini e mio nonno Vittorio era il figlio di Benito Mussolini, fondatore del fascismo, termine che ultimamente lei nomina costantemente. Ho capito perfettamente, la sua maniera di comportarsi, che non sa molto bene cos'è realmente il fascismo, ma neanche sa che sia il comunismo; la sua oratoria populista senza radice politica, solo opportunista e desiderosa di potere, ha portato il Venezuela nel caos totale.
Le scrivo dall'Italia, dove risiedo da molto più di venti anni, ma soprattutto le scrivo come venezuelana per adozione perché anche se io non sono nata in Venezuela ma in Forlì (ndt: Italia), ho avuto la fortuna di trascorrere la mia adolescienza in questo meraviglioso paese e in questo momento tanto difficile il mio cuore e i miei sentimenti sono con i miei fratelli venezuelani. Ho dovuto lasciare il Paese perché li non avevo futuro e mi dispiace dover ripetere ai miei figli che io non porterò loro a far conoscere i posti della mia gioventù perché è una Nazione troppo pericolosa, dove non c'è rispetto per la vita e quelli che dovrebbero garantire la giustizia molto spesso sono loro i primi che la tradiscono.
 
Lo statista che fu il mio bisnonno, Benito Mussolini, ha lottato, amato e sofferto per il suo popolo e al momento della sua morte, quando è stato appeso per i piedi a piazzale Loreto, dalle sue tasche non è caduta nemmeno una lira! Lei addita come fascisti, impropriamente, degli studenti e cittadini che manifestano pacificamente per un Venezuela libero, sicuro e con un futuro.

Signor Presidente, nonostante lei applichi una politica di repressione dittatoriale rendendosi sempre più coautore di crimini, che cos’è il fascismo? Togliendo l’unica tragica macchia della forzatura delle leggi razziali, il fascismo realizzò l’Italia in ogni suo angolo, creò un’identità nazionale, diede scuole e cultura, costruì fabbriche e città, avendo l’Italia poche risorse naturali, mise insieme un popolo. Varcò il Mediterraneo portando la nostra civiltà e la nostra cultura in Libia, Eritrea e Somalia, costruì anche in quei luoghi strade e scuole, contrariamente alle politiche coloniali degli altri paesi di solo sfruttamento. Si capì che una guerra sarebbe stata deleteria e chiesto aiuto alle nazioni democratiche quali Francia e Inghilterra, col loro rifiuto, fummo buttati nelle braccia dei tedeschi, dovemmo accettare per difenderci; ascolti i discorsi del mio bisnonno che spesso citava i tedeschi con disprezzo.. “gente che ignorava la scrittura.. in un tempo in cui Roma aveva Cesare, Virgilio e Augusto”.

Signor Presidente, mi dica cos'è il fascismo che lei nomina in ogni discorso? Il fascismo è un movimento politico rivoluzionario che si propone la superazione dello Stato liberal-democratico  dello Stato comunista con una "terza via", indicando in questala costruzione di uno Stato etico-gerarchico fondato nell'alternativa corporativa che, eliminando sia lo sfruttamento capitalistico che la lotta di classe, per creare una Nazione e, così, un Popolo cosciente della sua propria missione.
Nato nel 1919 intorno alla figura di Benito Mussolini e derivato da ciò che restava della "sinistra interventista", dopo le battaglie della Grande Guerra, si è imposto in Italia mediante lo scuadrismo che ha annichilito il potere del partito socialista e grazie a un atto insurrezionale, , la marcia su Roma, 27-31 Ottobre 1922, ha permesso al suo fondatore di esser nominato primo ministro.
 Il fascismo, una volta al potere, ha dovuto rinunciare alla sua aspirazione repubblicana e rivoluzionaria costruendo un "regime dualistico" dove le prerogative monarchiche convivettero per molto tempo con le istituzioni del fascismo di ispirazione protetaria. dopo della caduta di Mussolini  (25 de Julio de 1943) e la conseguente consegna senza condizioni del Regno di Italia, il fascismo è tornato al potere per poco tempo durante il breve periodo della Repubblica Sociale Italiana dove ha potuto riacquistare il suo approccio repubblicano e dare iniziare questa rivoluzione sociale che da sempre stava tra i suoi miti fondanti da sempre.
Signor Presidente, bene o male, questa gente ha lasciato un segno nella storia, pagine di gloria che citiamo con orgoglio e pagine di lacrime che con fierezza dell'uno e l'altro fronte evochiamo per non dimenticare.

Signor Presidente, lei sa che sul fascismo e sulle sue prestazioni si parla ancora oggi e giustamente nella Comunità Europea, mediante insigni economisti per il progresso e lo sviluppo che questo tipo di movimento può generare?

Se si applicheranno i principi fondamentali del manifesti di Verona, l'Europa starebbe fuori della crisi economica, se solo pensiamo che l'economista inglese M. Shanks, direttore della Commissione Europea, che nel suo libro "What is wrong with the modern world?" tradotto: "Cosa c'è di sbagliato nel mondo moderno?" indica con precisione lo Stato Corporativo di Mussolini, contro la persistente crisi del liberismo e del marxismo, come l'unico modello per uscire dalle contrapposizioni vigenti nella Democrazia Parlamentaria, concludendo con: "non c'è alternativa, o lo Stato Corporativo o il collasso dello Stato" questo fa riflettere profondamente già che lo afferma un'economica di fama mondiale in un contesto attuale di crisi globale!
Lasciatemi dire che, a questi studenti che lei persegue ingiustamente a queste madri, a queste donne, a questi commercianti, a questi lavoratori, a tutto questo meraviglioso popolo che eprime liberamente il suo sentimento di vivere, come popolo venezuelano unito e compatto, non interessano le ideologie di destra, sinistra o centro! Ha fame! Sono stanchi di fare code interminabili per un pezzo di pane, desiderano potersi curare nel proprio paese dove non ci sono medicine, sono terrorizzati da una criminalità in continuo aumento e che non viene ostacolata dalle forze dell'ordine. La maggior parte di loro non può capire la sua propria condizione di estrema povertà in quanto vive in un paese con enorme potenzialità economiche e illimitate risorse naturali, cosa che l'Italia non aveva e nè ha.


Le masse oceaniche che invadono le strade venezuelane sono solamente venezuelani portati all'esasperazione da un regime non democratico, corrotto, che fomenta un odio sociale senza precedenti e che non rispetta i diritti umani; è un crimine, ripeto è un crimine seguire la guida di un paese senza nessuna direzione solo per l'avidità di potere.

Ringrazio Dio quando sento gli avversari chiamare "fratelli" i chavisti, quando vedo i bambini consegnano fiori ai poliziotti allineati di fronte a loro e  tanti messaggi di solidarietà della gente comune di tutto il mondo. E' in questo momento che mi chiedo dove è la comunità internazionale per intervenire, per alleviare le sofferenze del popolo, dove sono le organizzazioni internazionali che garantiscono la pace, il progresso, dove sono?! 
Chi si stanca, perde.  Non mi stanco mai di dare il mio sostegno per una Venezuela libera, unita e in pace.

Martina Mussolini
Cédula de identidad venezolana nro. 81.436.585

mercoledì 2 aprile 2014

Venezuela: il piano oscuro è in atto, ora!

Questo sta accadendo oggi e qualcuno aveva avvisato che sarebbe successo (più giù per leggere il post pubblicato su fb):
Esto sigueee... amigos por favor difundir...!!! Guerra!!! Guardias matando gente, venezuela militarizado...
We are in war, militaries killing students without reason than protest foelr freedom.
Siamo in guerra, i militari stanno uccidenndo senza ragione gli studenti che stanno protestando.

foto di Genesis Rangel.
foto di Genesis Rangel.foto di Genesis Rangel.

Será esta la prueba que necesita la OEA? GNB dispara con fusil AK 103 durante manifestación en Rubio estado Táchira

Kelly Mar: GRAVE GRAVE DIFÚNDELO.....DENUNCIA: Aparente y Supuesto Plan de Nicolás Maduro, Diosdado Cabello y Vielma Mora.

El Edo. Tachira, specialmente San Cristobal che è la sua capitale, ha rappresentato caos e ingovernabilità, nelle ultime 6 settimane, ma a partire da pochi giorni c'è voce che hanno dichiarato lo stato Tachira in disobbedienza civile appoggiandosi all'articolo 350 della Costituzione Nazionale. Pertanto il Regime dittatoriale non vuole che il resto del paese sappia che lo stato Tachira si è dichiarato in disobbedienza. Il Regime cosciente che questa situazione possa svegliarsi in questa regione, ha preso una serie di decisioni per disarticolare tale scenario. La prima di queste è stato di arrestare il sindaco di questa entità (Link del video del Arresto al Alcalde Ceballos http://www.youtube.com/watch?v=yg7qobTaO3Y )

Visto che con l'incarceramento del sindaco Ceballos speravano di demoralizzare i cittadini e la denominata resistenza tachirense, ma questo non è accaduto, ora lo stesso temono che il fervore della protesta di questo stato si espanda e più stati si dichiarano in disobbedienza. Il supposto nuovo Piano del regime è sradicare i settori e gruppi più radicali dello stato che loro considerano sono i pilastri della Disobbedienza dichiarata di Edo. Tachira. E per attuare questo hanno pianificato un assalto tipo commando a tutta la città, assanto nel quale sicuramente non risparmieranno a nessun costo nessuna indole e investiranno, maltratteranno, umilieranno, picchieranno, tortureranno, feriranno e sicuramente uccideranno i cittadini della città che legittimamente esercitano la loro disobbedienza basandosi sull'articolo 350. Come indizi reali e tangibili di questa violazione e inumano piano possiamo vedere come già oggi 29 di marzo c'è documentazione che rivela già chi sono quelli che stati chiamati a effettuare queste assalto e che si incontrano arrivando in Tachira.

a) In questo link possiamo vedere come ieri 28/03 sono sbarcati militari che si prepareranno all'assalto: http://www.youtube.com/watch?v=6nJtH8f6XvE

b) In questo link possiamo vedere come oggi 29/03 elicotteri sorvolano la città con l'obiettivo di fare la demarcazione dei settori, risaltare i punti vulnerabili e svolgere il piano di assalto: http://www.youtube.com/watch?v=tZCBr_DuFhY

c) E' stato programmato il giorno di oggi 29/03 un atto con la presenza della ministra con l'obiettivo che posteriormente ella potrà dirigere questi militari in privato senza sollevare maggiori sospetti. pic.twitter.com/8HXLNAn4I6

d) Esistono centinaia di testimoni e che manifestano l'arrivo di sufficienti unità di ufficiali e altre entità come: Motocicletas oficiales, Tanquetas, Patrullas, etc.

Caracas, 29 de Marzo de 2014.

LA ÚNICA FORMA DE EVITAR ESTA BARBARIE ES HACIÉNDOLA DE CONOCIMIENTO PÚBLICO. ASÍ QUE POR FAVOR DIFUNDE ESTA INFORMACIÓN A TODOS TUS CONTACTOS. #SOSVENEZUELA

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Daniel Ceballos Captura SEBIN VIDEO #SOSVENEZUELA
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Daniel Ceballos Captura Daniel Ceballos Arrestado Daniel Ceballos Video Daniel Ceballos Sebin Daniel Ceballos SEBIN 
Giovanna Diaz:  CARACAS, VENEZUELA -   hace 6 días

I venezuelani che si  oppongono al regime non sono ne fascisti ne sono finanziati da nessun stato unito, che ben tranquilli stanno. Non possono venire a fare niente prché proprio i venezuelani non li vogliono qui, perché la gran maggioranza non è idiota. Non è l'USA che ci destabilizza.
Volete sapere cos'è che ci destabilizza?  > il nostro governo.

Andiamo a cominciare con le espropriazioni:

Chavez nel suo momento ha espropriato le terre produttive e le agroculture ch funzionavano in questa terra, secondo lui, per darla ai lavoratori. Un esempio di questo è Agroslena. Non digo che non ci sono state cose cattive, però funzionavano e rendevano la terra produttiva. E avevamo cibo. E lavoro per i lavoratori. Oggi giorno nessuna delle imprese produttive funziona. Non una sola. Non mi credete? cercate questa verità.
E ancora, se volete, cerca il caso di Franklin Brito, un lavoratore della terra (le terre erano sue e lui stesso le lavorava) che fu espropriato da Chavez ed è morto in protesta. E non c'è stata nessuna giustizia per lui.

> Per questo protestiamo

A ragione di questo e di molte politiche economiche errate, e perché importiamo il 90% di quello che mangiamo, dipendiamo dallo stato di cambio per  importare cibo. Cambi che sono stati rubati alle imprese di maletin dai propri funzionari di governo, che loro stessi ammettono: Non sanno dove stanno. Ergo: non abbiamo cibo. E praticamente niente di importato. E come non produciamo nulla, i velezuelani devono fare code di 12, 14 ore e accamparsi per comprare un pollo, un litro di latte, un chilo di farina precotta, un litro di olio, un chilo di zucchero, un rotolo di carta igienica e per voi de contar. E ancora, razionato. Se volete, non credete a me, cercatelo.

> Per questo protestiamo
 
Ho detto che non c'è giustizia. Sapete quanti uccisi ci sono stati in questo paese? Più che in un paese in guerra. Ci sono stati 25.000 morti (e contando) in 15 anni e le cifre solo suben. E il 98% resta impunito. Qui, sinceramente si scende, ti arriegas a che in qualunque momenti ti vanno a dare un tiro. E' così semplice.
Non c'è venezuelano che non sia stato vittima della criminalità in questo paese.
Non abbiamo libertà di stampa: Tante emittenti radiofoniche non hanno potuto esporre questi fatti perché sono state chiuse, e censurati molti giornalisti e canali televisivi. Cerca il caso RCTV.
E di più, se volete uno molto più recente, che del caso di  Gral Vivas che vogliono impossessarsi del suo twitter, ma si getta un morto o sembra?

Non danno cambi  per importare carta per i giornali che non fanno propaganda al regime e raccontano i fatti tali e come sono, pertanto, vanno a finire con loro. Senza carta non c'è giornale. E che casualità, sono solo questi giornali. La citta di Caracas non si acaba di carta e è pura propaganda.
I canali televisivi nazionali non hanno trasmesso NULLA parziale che hanno chiuso la RCTV. Nemmeno la notizia. Per dire che dobbiamo guardare la CNN per vedere cosa succede nel nostro paese e al regime basta eseguire i corrispondenti nazionali, revocandogli il permesso di lavoro e ha minacciato di rimuovere il canale delle società via cavo.
Questo senza menzionare NTN24 e le pagine di internet bloccate.
Noi abbiamo convertito tutto in giornalisti grafici per internet. Se volete controllare mi raccontate di twitter @giovanna.n.diaz

Altro dettaglio: I poteri pubblici delle pertinenze al regime. Abbiamo una presidenza del CNE che celebra il colpo di stato che fece Chavez nel 1992, una fiscal general della repubblica che giustifica gli assassinati del regime per protesta.
Questo è un caso di ora: un ragazzo di 17 anni investito intenzionalmente da una camionetta del PDVSA, da un impiegato del PDVSA tripla frattura cranica!
E la fiscal dice che va tutto bene, che non ci sono problemi perché il tipo stava in pericolo di morte. Dimmi quale pericolo di morte gli stava causando un ragazzo di 17 anni che protestava con una pancarta per tutto questo. Perché gli sono passati sopra con la camionetta?
Una ragazza uccisa dalla Guardia Nazionale Bolivariana: le hanno sparato tiri sul viso e l'hanno uccisa. Si chiamava Geraldine Moreno. E la fiscal o pendenza.
E mentre la sotterrano, Maduro balla e celebra il carnevale in catena nazionale di radio e televisione.
E se di ingerenzia straniera parliamo, Maduro grida "viva Cuba viva Fidel" e in catena nazionale e coglie le bandiere cubane negli spazi pubblici.

Intervista a Gabriela Montero

(La traduzione è stata fatta dal portoghese. Mi scuserete per come l'ho tradotta, in quanto si poteva fare certamente meglio, ma... accontentatevi ^_^ perché comunque sia, si capisce bene lo stesso il senso dell'intervista! E inoltre, la cosa importante è far passare il messaggio.) 
 
"Non ritorno in Venezuela in quanto la dittatura persiste" La pianista venezuelana critica l'autoritarismo e le violazioni dei diritti umani ai governi Chavez e Maduro e attacca il silenzio connivente di colleghi musicisti sulla situazione del Paese.
 
"Ho paura di visitare il Venezuela e non ritornerò al paese, mentre la dittatura persiste. Non voglio correre rischi" 


Gabriela Montero, 43, ha una solida carriera internazionale come pianista, con porte aperte nelle principali sale da concerto di tutto il mondo. Per otto anni, da quando ha lasciato il Venezuela per paura di instabilità, vive a Los Angeles - ma ha seguito con indignazione l'escalation di violenza nel suo paese d'origine. Si tratta di una critica eloquente del governo autoritario di Nicolas Maduro, che da febbraio ha brutalmente represso le proteste di piazza. Nelle reti sociali, la pianista ha condiviso le notizie che riceve dal Venezuela - e attacca l'omissione di personaggi come il direttore d'orchestra Gustavo Dudamel sui crimini del governo. In Italia, dove stava svolgendo un programma di recital, Gabriela ha parlato della loro rabbia per la situazione in Venezuela. 


Cosa ha portato a lasciare il Venezuela?


Ho vissuto a Caracas 2003-2006. Sono stato testimone diretto del processo di deterioramento sistematico attraverso il quale il Venezuela ha iniziato in quegli anni. Ho realizzato, per esempio, come le nostre libertà sono state abbreviate gradualmente. Ho partecipato attivamente alle proteste del 2004 contro il presidente Hugo Chavez. Ed essendo una madre di due ragazze, ho deciso di lasciare il paese quando ho capito che non era più sicuro vivere lì. Sono molto contenta di aver preso questa decisione. Credo che abbiamo il diritto di vivere in una società dove la vita umana è valutata, in una società in cui non si è sottoposti a elevati tassi di criminalità e dove il cibo e le materie prime non sono scarse, nonostante l'afflusso di capitali nell'economia. Soprattutto, io credo nella democrazia, non nel comunismo. Hugo Chavez è un dittatore, e Nicolas Maduro segue lo stesso copione politica del suo predecessore. Negli ultimi quindici anni, il Venezuela ha attraversato una prova terribile. Ma penso che possiamo superare questo momento difficile grazie alla volontà del popolo e il coraggio degli studenti che stanno scendendo in piazza per protestare. Solo così può liberarsi il Venezuela da questa cleptocrazia violenta. 

Hai paura di tornare?


Sì, l'ho fatto. E non ritorno, sopportando la dittatura nel paese. Non mi sento sicura di visitare il Venezuela e non voglio prendere rischi inutili, tanto meno mettere le mie due figlie a rischio.

Nei vostri messaggi sui social network, lei ha riferito ciò che sta accadendo in Venezuela, sempre con forti immagini di persone che hanno abusato del governo Maduro. Come ottiene così tante informazioni?


Ricevo centinaia di messaggi e notizie ogni giorno. La maggior parte di questa roba viene dal mio pubblico, disperato per mostrare ciò che realmente accade in Venezuela - che attualmente vive sotto censura pesante. La mia pagina sulle reti sociali è l'unico modo che queste persone hanno trovato, e così sono diventato una fonte di informazioni per la comunità internazionale.

Hai ricevuto notizie su tortura?


Sì, e sono immagini e relazioni tenebrose. 

L'anno scorso, durante un concerto a Curitiba, le sono arrivati insulti da un attivista chavista quando ha cercato di parlare della situazione politica in Venezuela. Come è stato questo episodio? 


Era la prova che molte persone ancora ignorano che in Venezuela esiste attualmente, sì, una dittatura. Prima di  Maduro, Chávez ha speso una quantità oscena di soldi per aumentare i tifosi di tutto il mondo, il tutto per creare l'immagine di una utopia socialista venezuelano. Ma la gente ancora ignora ciò che sta accadendo nel paese o sono manipolati o sono ingenui - oppure ricevono i benefici direttamente dal governo. Sarebbe imprudente da parte mia dire che il ragazzo che mi ha attaccato al concerto in Curitiba è stato piantato lì da qualcuno del governo Maduro. Tutto quello che dico circa le motivazioni e gli obiettivi è solo speculazione. Per quanto riguarda l'attacco mi ha lasciata turbata, era carino ricevere aiuti dall'orchestra e dal pubblico presente quella sera. Ci sono stati molti che mi ha offerto solidarietà dopo il concerto, che mi ha portata a credere che il mondo si sta svegliando su ciò che sta realmente accadendo in Venezuela. 

"Questo è un momento in cui il silenzio per preservare i propri interessi configura una irresponsabilità. La musica non può essere superiore al dovere civico o alla denuncia di uno Stato che si è dimostrato criminale".


È criticato i dirigenti del sistema, progetto venezuelano di inclusione sociale attraverso l'educazione musicale, perché non avevano posizionato contro la violenza con il governo Nicolás Maduro alle manifestazioni di piazza. Qual è la vostra valutazione del progetto e del suo rapporto con il governo?


Non ho alcun dubbio che ci sia molto da ammirare in un'opera iniziata 39 anni fa dal Maestro Jose Abreu, ideatore del progetto. Il sistema copre circa 450000 studenti di musica in tutto il paese. Ma, come in tutte le grandi imprese, il progetto ha non solo aspetti positivi, ma anche aspetti. So, per esempio, come i genitori e gli studenti del sistema dedicano la loro vita alla musica. Sarebbe un errore monumentale cancellarlo dalla notte al giorno. Non posso dire quanto gli studenti del Sistema credano nello chavismo. Certo, alcuni sono chavisti e altri no. Né si può parlare delle convinzioni di Jose Abreu o membri della Orchestra Giovanile Simon Bolivar. Tuttavia, credo che i nostri atteggiamenti siano più significativi delle nostre parole. Questo è un momento in cui stare in silenzio o rimanere neutrali per preservare i propri interessi configura irresponsabilità. La musica non può essere superiore al dovere civico o la cessazione di uno stato che si è rivelata criminale. I responsabili del sistema dovrebbe pensare al paese nel suo complesso, non solo nel suo programma educativo. Che servono il sistema in una nazione che sta cessando di esistere come tale? 

I responsabili del sistema dicono che il programma aveva già l'assistenza del governo prima del periodo di Chávez, in modo che i beneficiari possono rifiutare la partecipazione a manifestazioni ufficiali. Questa spiegazione ha senso per te?


No. L'eredità di Chávez è molto diversa da quella lasciata dai presidenti precedenti. Il nostro paese ha attraversato una profonda trasformazione, e nel male. Chi si unisce a un governo così disastroso dovrà assumersi le responsabilità. Non c'è modo di confrontare la gestione di Chavez e Maduro loro predecessori. Il governo Maduro è un regno di terrore. La mia unica speranza è che il sistema e gli amministratori aprono gli occhi per il male che il loro silenzio di fronte alle violazioni dei diritti umani nel paese fa. 


Poiché il sistema contribuisce all'immagine del governo chavista?


Quando i musicisti, nelle loro presentazioni, si vestono con una versione stilizzata della bandiera del Venezuela - lo stesso abbigliamento usato dagli attuali governanti del paese - essi effettivamente esprimono sostegno al governo. Nei loro concerti, usavano distribuire opuscoli di propaganda chavista. Il successo del sistema è usato per confondere i problemi che si verificano attualmente in Venezuela. Ho sentito molte persone dire che se il sistema è così meraviglioso, in modo che il governo sostiene il programma dovrebbe essere buono. E' un modo molto intelligente di pubblicità - poco importa se José Abreu lo riconosca o no. 

Il direttore d'orchestra Gustavo Dudamel è una grande star internazionale fuori dal sistema. E' stata molto criticata - dalla signora, anche - per la loro connivenza con il governo e, soprattutto, essere governata da un concerto a Caracas il giorno in cui tre manifestanti sono stati uccisi nella città. Dudamel ha detto che il sistema non è politica e che i loro obiettivi sono la pace e l'amore. È stata una risposta soddisfacente?


No. La mia critica di Gustavo Dudamel è nel suo silenzio circa le scene di brutalità che sono stati elencati nel paese dall'inizio di febbraio, quando le proteste si intensificarono. Se Dudamel è così preoccupato per la pace e l'amore, almeno lui avrebbe dovuto dissociarsi da un governo così violento e oppressivo. Non quello che ha fatto finora. Ma ho ancora la speranza che si leverà in piedi contro le continue violazioni dei diritti umani che vengono inflitte al popolo venezuelano per i loro governanti. Le persone stanno soffrendo. La gente sta morendo. La musica perde tutto il senso prima di una realtà brutale. 

Durante l'infanzia, Lei è venuta per assistere ad un concerto del maestro José Abreu governata, con musicisti di sistema, e poi ha vinto una borsa di studio per studiare negli Stati Uniti. Cosa è cambiato da allora?


Quando avevo 8 anni, ho partecipato a un concorso che il governo venezuelano ha dato il diritto ad una borsa di studio - e ho vinto. La mia insegnante di pianoforte aveva appena lasciato il paese ed i miei genitori, che erano da una semplice famiglia borghese, hanno sacrificato tutto per pagare per i miei studi negli Stati Uniti. Volevo disperatamente rimanere in Venezuela. Ho sognato il giorno in cui da adulta, sarei tornata al mio paese. Ho cercato di portare il mio sogno a buon fine, ma è praticamente impossibile al giorno d'oggi, a causa dei problemi di cui ho parlato. Venezuela è stata tollerabile. Non abbiamo avuto la criminalità che viviamo oggi. Non avevamo l'odio e l'ostilità con cui viviamo ogni giorno. Hugo Chavez ha cambiato lo stato morale e psicologico del paese. 

C'è qualche aspetto positivo Chavez nella vita venezuelano?


L'unico aspetto positivo di Chavez è stato quello di elevare la coscienza sociale delle classi medie e superiori. Credo che noi, come paese, non abbiamo mai avuto molta empatia per la sofferenza e per i problemi sociali, così come l'abbiamo oggi. Siamo più attenti alle esigenze della popolazione a basso reddito, per la speranza che i loro desideri siano ascoltati e rispettati. Credo di sì, quando e se c'è una transizione verso la democrazia, i nuovi leader politici si riveleranno più sensibili a queste ingiustizie e insoddisfazione che provocano - erano, dopo tutto, responsabile per l'elezione diretta di Hugo Chavez nel 1998. Il caso è che Chavez non ha cercato rimedio alle ferite del passato. Non ha lavorato per una società più omogenea, trasparente e funzionale. Invece, ha alimentato il dolore e il risentimento delle classi meno favorite per le classi medie e superiori. La missione di un leader dovrebbe essere l'unità, non di divisione. Oggi, però, il Venezuela è una nazione divisa.
 

"Hugo Chavez non ha cercato di porre rimedio ferite del passato. Anzi, ha alimentato il risentimento e il dolore delle classi inferiori. La missione di un leader dovrebbe essere l'unità, non di divisione, Ma il Venezuela è oggi un paese diviso" .

Espatriati, pezzo per pianoforte e orchestra composta, è un omaggio alle vittime di omicidio in Venezuela. Mentre il pubblico di tutto il mondo hanno ricevuto questa composizione?


Espatriati è stato scritto in omaggio alle 19.336 vittime di omicidi registrati nel 2011. Ma solo lo scorso anno, il numero è salito a circa 25.000. Questo è molto complessa e dolorosa, e la parte che mi auguro è che il pubblico, nel sentirlo, può capire il nostro dolore. L'anno scorso, ho registrato la composizione con l'Orchestra Giovanile delle Americhe, diretta da Carlos Miguel Prieto. Dobbiamo pubblicare l'album nei prossimi mesi.
 

E 'vero che hai preso lezioni con pianista argentina Martha Argerich?

 No, Martha in realtà non insegna. Ma aveva una grande influenza sulla mia carriera come performer. Martha ha cambiato la mia vita tredici anni fa, quando ha ascoltato e ha cominciato a parlare bene del mio modo di suonare. Dopo la sua lode, ci sono stati molti inviti da eseguire. E oggi abbondano.

L'arte può essere separata dalla politica?


In realtà, l'arte non può essere separata dalla vita. Io non sto combattendo per la politica, e non sto parlando di politica. La mia lotta è per la difesa della moralità e rispetto per l'umanità. Faccio opposizione alla brutalità e alla violazione dei diritti umani. E come artista non posso dissociarmi dall'ambiente in cui le persone vivono. Non importa che lavoro avete o che tipo di porta della vita, è necessario entrare in empatia con la vita umana. Il resto viene dopo.