martedì 30 settembre 2014

Torino: Giulietta e la sua carrozzina sparita

Questo appello che arriva da TORINO, ha l'unico scopo di ottenere la restituzione del maltolto a chi ne ha davvero bisogno. Quindi, non lasciate che rabbia e sdegno prendano il sopravvento, non soffermatevi su questi sentimenti perché vi toglierebbero il sorriso e non cambierebbero la realtà delle cose. Piuttosto, condividete questo appello affinché possa arrivare là dove deve arrivare, e chissà che, facendolo girare da una bacheca ad un'altra/da un sito ad un altro, possa raggiungere presto lo scopo: la restituzione della carrozzina elettronica a Giulietta!
Appello ad amici, conoscenti e amici di amici e conoscenti: 

sabato sera 26 settembre 2014 dalle 21 alle 23, davanti l' ingresso del teatro salesiano in via Piazzi 25 a Torino, è stata sottratta la carrozzina elettronica a Giulietta, la mia bimba di 12 anni, mentre assisteva al bellissimo spettacolo di raccolta fondi organizzato per il nostro caro amico Simone.             
Malgrado sia uno strumento indispensabile per lei, senza il quale non può spostarsi autonomamente e soprattutto non è in grado di stare molte ore seduta per svolgere le attività quotidiani e scolastiche, non ha perso il sorriso grazie alle sue fantastiche sorelline Chiara e Sara e alle stupende amiche Giulia e Anna.

E’ importantissimo capire se riusciamo a fare in modo che venga restituita nel più breve tempo possibile, quindi se dovessi essere a conoscenza di qualsiasi informazione utile o avessi visto qualcosa, ti prego di contattarci al più presto.
Di seguito troverai i nostri riferimenti.

Appello a chi l' avesse presa, nel caso fortuito ti arrivi questo comunicato:

Se l' avessi presa per necessità per qualche parente o amico, mi dispiace  molto che tu non riesca a trovare una strada alternativa.
Pensa però come si sentirebbe il tuo amico/parente se gli capitasse una cosa del genere. È come se a te o a me togliessero improvvisamente il funzionamento delle gambe dopo aver passato una bella sera con gli amici. Come ci torni a casa ?  Come ci vai a lavoro ? Come ci vai a scuola ? Come giochi con gli amici ? Come ti sentiresti ?
Perfavore riportala indietro, Giulia ne ha bisogno e noi te ne saremo grati.
Sappi che io lavoro in quest' ambito e ti aiuterò a trovare una soluzione onesta e decorosa.

Se l' avessi presa per gioco/ragazzata, sono sicuro che a Torino ci sia qualcosa di più divertente da fare in una serata noiosa. Perfavore trova il modo di farci sapere dove l' hai lasciata, ti ringrazieremo. 

Se l’ avessi presa per rivenderla: spero veramente non ti capiti mai qualcosa di così grave da costringerti ad usare una carrozzina del genere e se mai invece dovesse accadere spero non ti capiti che qualcuno te la tolga da sotto il sedere, come è successo a Giulia.
RIPENSACI !!!
Il beneficio che daresti e che avresti sarebbe di gran lunga maggiore di quello che hai causato togliendola.

In fine mi permetto con il cuore di fare a tutti i lettori una importantissima raccomandazione: 
Non lasciare che la rabbia e lo sdegno che potresti provare dopo aver letto questo messaggio prendano il sopravvento, non ti soffermare su di essi non farebbero altro che toglierti il sorriso oltre che a rendere questo mondo un posto più buio.
Soprattutto non aiuterebbe a cambiare la realtà della cose.

Pensa invece a cosa potremo fare se unissimo le nostre intenzioni, se ci mettessimo con profonda convinzione ed emozione nell’ intento di risolvere questa cosa
Renderesti la tua giornata e quella di chi ti vive accanto migliore...così si compiono miracoli !!!
E se comunque non riuscissimo a ritrovarla, le tue intenzioni ed emozioni ci aiuteranno di certo a trovare una soluzione alternativa.

ti ringrazio di cuore.
Alessio Di Renzo.
cristina.gerbaudi@gmail.com
3477001778


Appello ad amici, conoscenti e amici di amici e conoscenti


Sabato sera 26 settembre 2014 dalle 21 alle 23, davanti l'ingresso del teatro salesiano in via Piazzi 25 a Torino, è stata sottratta la carrozzina elettronica a Giulietta, la mia bimba di 12 anni, mentre assisteva al bellissimo spettacolo di raccolta fondi organizzato per il nostro caro amico Simone.

Malgrado sia uno strumento indispensabile per lei, senza il quale non può spostarsi autonomamente e soprattutto non è in grado di stare molte ore seduta per svolgere le attività quotidiani e scolastiche, non ha perso il sorriso grazie alle sue fantastiche sorelline Chiara e Sara e alle stupende amiche Giulia e Anna.


E’ importantissimo capire se riusciamo a fare in modo che venga restituita nel più breve tempo possibile, quindi se dovessi essere a conoscenza di qualsiasi informazione utile o avessi visto qualcosa, ti prego di contattarci al più presto.
Di seguito troverai i nostri riferimenti.


Appello a chi l'avesse presa,
nel caso fortuito ti arrivi questo comunicato:

Se l'avessi presa per necessità per qualche parente o amico, mi dispiace molto che tu non riesca a trovare una strada alternativa.
Pensa però come si sentirebbe il tuo amico/parente se gli capitasse una cosa del genere.

È come se a te o a me togliessero improvvisamente il funzionamento delle gambe dopo aver passato una bella sera con gli amici.
Come ci torni a casa? Come ci vai a lavoro? Come ci vai a scuola? Come giochi con gli amici? Come ti sentiresti?

Perfavore riportala indietro, Giulia ne ha bisogno e noi te ne saremo grati.
Sappi che io lavoro in quest'ambito e ti aiuterò a trovare una soluzione onesta e decorosa.


Se l'avessi presa per gioco/ragazzata, sono sicuro che a Torino ci sia qualcosa di più divertente da fare in una serata noiosa. Perfavore trova il modo di farci sapere dove l'hai lasciata, ti ringrazieremo

Se l’avessi presa per rivenderla: spero veramente non ti capiti mai qualcosa di così grave da costringerti ad usare una carrozzina del genere e se mai invece dovesse accadere spero non ti capiti che qualcuno te la tolga da sotto il sedere, come è successo a Giulia.

RIPENSACI !!!
Il beneficio che daresti e che avresti sarebbe di gran lunga maggiore di quello che hai causato togliendola.


In fine mi permetto con il cuore di fare a tutti i lettori
una importantissima raccomandazione:

Non lasciare che la rabbia e lo sdegno che potresti provare dopo aver letto questo messaggio prendano il sopravvento, non ti soffermare su di essi non farebbero altro che toglierti il sorriso oltre che a rendere questo mondo un posto più buio.
Soprattutto non aiuterebbe a cambiare la realtà della cose.

Pensa invece a cosa potremo fare se unissimo le nostre intenzioni, se ci mettessimo con profonda convinzione ed emozione nell’ intento di risolvere questa cosa.
Renderesti la tua giornata e quella di chi ti vive accanto migliore ...così si compiono miracoli !!!
E se comunque non riuscissimo a ritrovarla, le tue intenzioni ed emozioni ci aiuteranno di certo a trovare una soluzione alternativa.


Ti ringrazio di cuore.

Alessio Di Renzo


cristina.gerbaudi@gmail.com
3477001778


________________
 
aggiornamento del 4 ottobre: Alessio Di Renzo

Malgrado l’impegno e la partecipazione di tantissimi amici purtroppo la carrozzina non è stata trovata.
Incoraggiati dalla vostra solidarietà e dalle tantissime proposte di aiuto abbiamo deciso di iniziare la raccolta fondi per l’acquisto di una nuova carrozzina.
Sin dall’inizio di questa “avventura” ci siamo sentiti supportati, coccolati e protetti.
Non abbiamo parole per dirvi quanto vi siamo grati.

Grazie per tutto quello che avete fatto e per tutto quello che farete!
SIAMO ONLINE!

Giulia, Chiara e Sara Cristina e Alessio

www.unacarrozzinapergiulietta.it

lunedì 29 settembre 2014

Ecco come la FITA non tutela i suoi atleti

Grave incidente all'Acqua Acetosa

Un gravissimo incidente "annunciato" è accaduto a Gianluca Lombardo, atleta di Taekwondo della FITA, durante il ritiro della nazionale all'Acqua Acetosa.


lettera-denuncia segnalata da Elena Colotti

Ragazzi, Cari Amici di I.S.A.M.,
vorrei porre alla Vostra attenzione quanto è accaduto tre settimane orsono ad un mio caro amico e compagno di sport, Gianluca Lombardo, durante gli allenamenti per le selezioni della nazionale di Taekwondo della F.I.T.A. La squadra selezionata avrebbe poi partecipato ai recenti Campionati Europei di Taekwondo a Lillheammer, in Norvegia.

Gianluca è un ottimo atleta di Taekwondo, e nonostante i suoi 21 anni ha già molta esperienza in campo nazionale e internazionale. Abbiamo gareggiato spesso nelle stesse competizioni regionali e nazionali, e 4 anni fa agli internazionali di Tubingen, in Germania, con la nazionale di Taekwondo della FederTaekwondo, dove lui ottenne uno splendido primo posto dopo ben 5 combattimenti!

Ebbene, l’anno scorso Gianluca, decise di affiliarsi alla FITA (per intenderci la federazione leader del TKD italiano, quella che porta gli atleti alle olimpiadi…) per poter partecipare ai campionati nazionali e avere quindi la possibiltà di partecipare anche alle competizioni internazionali (europei, mondiali, open internazioni, allenamenti in Corea, e perchè no, olimpiadi).


Il mese scorso Gianluca ha ottenuto un ottimo terzo posto agli assoluti italiani, prenotandosi di diritto la chiamata in Nazionale, che è puntualmente avvenuta la settimana seguente.

Tre settimane fa, Gianluca è partito per il centro sportivo dell’Acqua Acetosa (dove la FITA tiene il proprio centro di allenamento e tutte le strutture adeguate per gli allenamenti e le selezioni), poiché era
stato convocato - come dicevo in apertura - per partecipare agli allenamenti collegiali durante i quali sarebbero state effettuate le selezioni per la squadra nazionale che avrebbe poi partecipato ai Campionati Europei di Lillheammer, in Norvegia.


Allenatore dei 31 atleti partecipanti, Marcello Pezzolla, ex atleta di punta della Nazionale, fino al 1998…


I primi due giorni di allenamento passano senza “quasi” problemi… ma il terzo giorno accade quello che non sarebbe dovuto mai accadere in una circostanza del genere, e men che meno ad un ritiro della Nazionale Italiana!

Preciso che i primi due giorni di allenamento si sono svolti regolarmente nella struttura adatta: in una palestra specifica per il Taekwondo, con i materassini regolamentari, ben arieggiata, insomma, tutto in regola…


Evidentemente ciò era troppo per Pezzolla che, da persona intelligente quale egli è, decide di portare i 31 ragazzi ad allenarsi da un’altra parte.

Dove?
Ma sul campo di calcetto della Roma Calcio a 5! (sito sempre all’interno della struttura dell’Acqua Acetosa)

In una struttura non adatta agli allenamenti di Taekwondo, al coperto, posto molto umido, pavimento in cemento-ghisa (tipico dei campi di calcetto) coperto da un sottile strato di quella che sembra essere plastica, suolo quindi molto scivoloso, il buon Pezzolla dice ai ragazzi di incomiciare ad allenarsi e partono così dagli schemi di combattimento (in gergo: “step-Kyorughi”).

Ovviamente, dato il suolo particolare, pensa bene di far allenare i ragazzi con le scarpe da ginnastica… e incomiciano i primi incidenti… 

Gdurante il primo giorno un ragazzo è stato mandato a casa perchè si è strappato malamente un adduttore… durante questo allenamento una ragazza si distrugge i legamenti crociati del ginocchio a causa dell’eccessivo attrito con il pavimento dovuto all’uso delle scarpe da ginnastica… poi è toccato a Gianluca…

Un’altra dovuta precisazione: gli atleti indossavano tutti le protezioni tipiche per il taekwondo, tutte tranne la più importante: il caschetto.

Se la prassi in uso fra noi atleti di tkd è spesso quella di non indossare il caschetto durante gli allenamenti perchè ci da fastidio, OBBLIGO e DOVERE dell’allenatore è di farcelo comunque indossare, sia per la nostra tutela sia perché è lui che ne risponde (personalmente e penalmente) in caso di incidenti eventuali che potrebbero capitare a chi si allena sotto la sua direzione.

La prima responsabilità di un allenatore è quella di tutelare gli atleti, e dunque quella di accertarsi che TUTTE le protezioni siano indossate, dalla testa ai piedi… soprattutto se la sua fantasia gli ha suggerito di far allenare i ragazzi su una superficie non consona, non adeguata, assolutamente vietata (dalla comune intelligenza ed eperienza) per allenamenti di Arti Marziali.

Detto ciò, arrivo all'incidente accorso a Gianlucacome tutti gli altri anche lui era sprovvisto di caschetto, e così male equipaggiato cade durante uno scambio (molto probabilmente a causa del suolo reso scivoloso dall’umidità e anche per l'artrito causato dall'uso delle scarpe da ginnastica) sbattendo violentemente la testa, in particolare il lato sx appena sopra l’orecchio. Stordito si rialza, ma dopo pochi secondi, vomita, perde i sensi e sviene. Il tutto sotto gli occhi del suo compagno di allenamento, del buon allenatore Pezzolla, e degli altri compagni, tra quali due ragazze che, alla vista di quello che stava accadendo, si sentono male a loro volta.

Non c’era un medico, un massaggiatore, qualcuno che potesse soccorrere Gianluca in questi primi istanti, perchè tutto lo staff era partito con la nazionale olimpica per gli allenamenti in Corea, in vista di Atene…
C’era solo il buon Pezzolla, che fungeva da  supervisore, da allenatore, da preparatore fisico, atletico, massaggiatore e medico!

Viene quindi chiamata l’ambulanza, e i paramedici al loro arrivo trovano Gianluca in coma (ci resterà per più di due ore).


Gianluca viene trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale “Gemelli” di Roma. Qui viene sottoposto alla prime cure ed esami che danno l’esito più sconcertante: frattura della scatola cranica, rottura di due vene all’interno con
conseguente fuoriuscita di sangue e formazione di un vasto ematoma a sx (…) e di un altro più piccolo a dx.

I medici si rendono conto della estrema gravità della situazione e dispongono il trasferimento immediato di Gianluca al policlinico “Umberto I”, sempre a Roma. Qui Gianluca verrà operato d’urgenza.

Fortunatamente il secondo ematoma, quello dx, dovuto al contraccolpo durante la caduta, ha incominciato a riassorbirsi da solo…

Iddio ha voluto che Gianluca si risvegliasse dopo qualche ora dall’operazione, senza sapere quello che gli era successo… Hanno dovuto spiegarglielo i medici, perchè lui ovviamente non ricordava nulla di quanto era accaduto…

Gianluca è stato dimesso dopo qualche giorno e adesso è a casa, qui a Torre del Greco, ma con i genitori sta facendo la spola fra Torre del Greco, Napoli e Roma, fra Ospedali e medici per sottoporsi alle visite del caso… 


Quando ho incontrato Gianluca, per la prima volta dopo l’incidente, l’ho visto segnato nel fisico e nell’animo… ma ancora vivo, e questo è quello che più importa a tutti noi…
Ma ora mi chiedo:
Come è potuto accadere tutto questo? Perchè? Di chi è la colpa? Chi è il responsabile?

Dopo quanto è accaduto la famiglia di Gianluca non ha ricevuto una telefonata dalla Federazione!
Non una sola telefonata per un atleta della nazionale che ha rischiato la vita per la negligenza e l’imperizia dell’allenatore che la Federazione ha messo lì per praparare i suoi atleti!
Una persona che nel tra il 1997 e il 1998 ha scontato 10 mesi di squalifica per doping internazionale.


Un allenatore, che avendo a disposizione una struttura adatta agli allenamenti di Taekwondo, messa a disposizione proprio per la Federazione Nazionale presso il complesso dell’Acqua Acetosa, decide di portare gli aspiranti nazionali ad allenarsi su un campo di calcetto, con il pavimento in cemento-ghisa!


Un allenatore che dispone, in un luogo assolutamente non adatto, un allenamento che prevede lo studio di scambi di tecniche di combattimento, quindi quasi un combattimento vero e proprio!


Un allenatore che impone ai suoi atleti di indossare delle scarpe da ginnastica
durante questo tipo di allenamento (e via con gli strappi muscolari e le lacerazioni dei legamenti delle ginocchia)!


Un allenatore che NON impone ai suoi atleti di indossare TUTTE le protezioni... In primis il caschetto!!! (forse perchè crede che la testa di un essere umano sia più dura del cemento?!?)


Ditemi Voi? Che cosa dobbiamo pensare?


I ragazzi che si sono fatti male prima di Gianluca NON hanno ricevuto una visita medica! Nenche una!
Si sono fatti male e li hanno rispediti a casa!
Non un medico si è accertato delle loro condizioni fisiche. Se ne sono tornati a casa e hanno dovuto provvedere di tasca loro, per un servizio che loro rendevano alla Federazione.

Ve la immaginate Voi una cosa del genere nella Nazionale di calcio, di basket, di pallanuoto??

Ebbene, il livello è quello: la Nazionale di Taekwondo vale tanto quanto quella di calcio, o quella di basket, o quella di nuoto… ma non penso che lì succedano queste cose!!

Cosa pensare di tutto ciò? Di una Federazione che non tutela in modo appropriato coloro che devono rappresentare i colori del nostro paese all’estrero? 


Per fortuna Gianluca è ancora qui fra noi, e questo è quello che più conta. Ma la cosa, posso assicurarlo ai quei signori, non finirà qui.
Contatti già sono stati presi con quotidiani locali e nazionali, nonchè con emittenti televisive della nostra zona… ho pensato che anche il nostro bel ng, frequentato da tante brave persone appassionate delle Arti Marziali, dovesse venire a conoscenza di quanto è accaduto.


Ho aspettato un pò prima di postare questa lettera-aperta/denuncia-pubblica, soprattutto per capire come erano andate veramente le cose. Spero che Voi capiate il mio stato d’animo e che diffondiate questo post in ogni modo possibile, anche su altri ng, forum e siti di Arti Marziali.

Che si sappia come realmente la FITA tutela i propri atleti!

Vi ringrazio di cuore e confido nella Vostra collaborazione.
Vi terrò comunque aggiornati circa i futuri sviluppi…

mercoledì 24 settembre 2014

Roma: regole per le attività commerciali

Non per tutte sono uguali, specialmente se si tratta di supermercati: 
 
Il giorno 21 settembre 2014 verso le ore 09.00 circa mi sono trovata ad entrare nel supermercato "Eurospar" sito in Via Enrico Fermi (zona Marconi) a Roma.

Fuori c'era un caldo davvero straordinario. Appena entrata mi aspettavo di trovare una temperatura diversa (la "solita ondata di fresco" tipica dei supermercati) ma con mia sorpresa fui accolta da un caldo non troppo dissimile da quello esterno. Non me ne sono resa conto subito, sia perché ero già accaldata di mio e sia perché andavo un po' di fretta, ma quando poi mi ritrovai nello scomparto dedicato agli articoli per i bimbi non riuscii credere a quello che i miei occhi stavano osservando: tutti i termometri per il bagnetto segnavano 30 gradi!!

Cosicché - per curiosità e anche perché non mi capacitavo di quanto avevo visto - mi sono recata nel reparto alimentare immaginando che solo in quel reparto per bambini ci fosse una tempratura così alta, ma mi sono dovuta ricredere. Infatti, nulla era cambiato! Caldo avevo lì e caldo avevo anche vicino ai frigoriferi.

Un dipendente stava facendo lo "scarto" delle verdure invendibili e a quell'ora erano già tante devo dire! Non mi sono messa subito a chiedere spiegazioni considerato che nel frattempo mi era sorta l'urgenza di adoperare il bagno, così ho chiesto dove fosse quello per i clienti alla prima dipendente che mi sono trovata davanti. Lei mi ha risposto che no, non poteva indicarmelo, che non poteva portarmici...
 
"Scusi, ma a me serve il bagno e anche un po' di corsa ... se mi indica la direzione poi lo trovo da me, non c'è bisogno che mi accompagni".
 "No vede, dovrei farle usare il nostro, quello che usiamo noi dipendenti, e in questo momento non posso lasciare la mia postazione".
 
"Ma io non voglio usare il vostro bagno, mi dica dov'è quello per i clienti e..."
"In verità non c'è quello per i clienti..."

"Mi scusi ancora, credo di non aver capito... mi sta dicendo che non c'è il bagno per i clienti in questo grande esercizio commerciale?""Si, è proprio così"!

(Azz! - ho pensato fra me e me - qui fanno chiudere i piccoli esercizi se c'è un solo spillo fuori posto e a questo supermercato, che non ha il bagno per i clienti e che la temperatura interna è così calda da deteriorare anche i cibi che vengono venduti ai consumatori, cosa dovrebbe succedere?! e perché non succede?)


"Comunque ora mi trovo in condizione di non poter proprio andare a cercare fuori un bagno, mi faccia usare il suo, sia gentile... So che questo disagio non dipende certo da lei..."
Chiesto, fatto. Vengo accompagnata nei meandri della struttura e riesco a liberarmi dall'incombenza ormai diventata più che urgente.

Ora, con calma, potevo dedicarmi alla seconda parte della mia "intervista segreta"....

Mi dirigo verso il dipendente che si stava occupando di ripulire la verdura invendibile e comincio:

"Certo che se già a buon'ora c'è tutto questo scarto posso solo immaginarlo quanto ce ne sarà a fine serata."
"Eh si, sa... con questo caldo è inevitabile che la merce si rovini e diventi invendibile"

"Infatti! Comunque a me sembra che non faccia caldo soltanto fuori..."

"E ha ragione! Qui dentro si suda anche da fermi..."

"Ma non potreste alzare un po' di più la temperatura?"
"No, non dipende da noi... è centralizzata."

"Sono letteralmente sbalordita! Sono qui da neanche mezz'ora e già ho visto due assurdità inconcepibili per un esercizio come questo: non c'è il bagno per i clienti e fa un caldo pazzesco, proprio come se fossimo all'aperto!"
"Eh signora mia, lei in una sola mezz'ora ha visto soltanto questi due evidenti disagi per i clienti, ma si figuri noi che ci lavoriamo tutti i giorni qui quante altre cose vediamo che non vanno e dobbiamo anche sopportare... compreso il fatto di essere richiamato perché lo scarto della merce alimentare che devo necessariamente fare è troppo! ma come si fa a mettere in vendita del cibo invendibile? mi prendo il richiamo, evvabbeh, ma a me piace lavorare con coscienza e non lascio in bella mostra il cibo deteriorato."

"Ma non avete provato a reclamare, che so, attraverso un superiore o direttamente rivolgendovi all'azienda?"
"Certo che lo abbiamo fatto, ma non si è mossa una sola paglia! anzi... le stavo dicendo dei richiami..."

"Se non fosse che rischiereste di perdere il posto di lavoro mi verrebbe voglia di denunciare pubblicamente tutto questo..."
"Ah guardi non si preoccupi, denunci pure, tanto non accadrà nulla... Personalmente posso dirle che non soltanto in questo supermercato ci sono tante cose che non funzionano e creano disagio sia a chi ci lavora e sia ai clienti. Sa, ho lavorato presso molte attività di questo genere e sempre, sistematicamente, quando vedevo che c'era qualcosa che non andava la segnalavo, ma 9 volte su 10 non è migliorato mai nulla. Soltanto in un altro supermercato c'è stato l'arrivo dei NAS e tutti i vari controlli prima del loro arrivo (compresa la temperatura dei frigoriferi ovviamente) e il risultato è stata la chiusura... ma è dovuto intervenire un cliente che aveva qualche conoscenza alla quale ha rivolto la sua denuncia! Eh... cosa le posso dire signora mia... così funziona a Roma!"

Non per tutti gli esercenti le regole commerciali sono uguali, dicevo (perlomeno per quanto riguarda Roma!),
ed è per i motivi spiegati nell'intervista segreta che ho deciso di pubblicare questa denuncia pubblica e con questa modalità.

"E' importante precisare che Spar non è una compagnia multinazionale ma ogni paese declina la sua filosofia sul proprio territorio nazionale. Questo permette ad un'insegna comune di operare localmente e offrire ai clienti un servizio personalizzato, supportato da tutti i benefici provenienti da un business globale." (cit.)
 

mercoledì 17 settembre 2014

Ecco il fotovoltaico da applicare ovunque

presentato da Master in Energy Management

Flessibile, riciclabile ed efficiente. È il nuovo fotovoltaico, adatto ad essere trasportato o applicato ovunque. Elettricità a portata di mano.
 
 
È la nuova frontiera del fotovoltaico. Applicabile su moltissime superfici, efficientissimo (il triplo dei moduli in silicio amorfo) e realizzato su supporti in plastica riciclabile. Ed è prodotto in Italia, dalla fiorentina EnEco Group, specializzata proprio nel settore delle rinnovabili.

“I nostri pannelli sono studiati per essere integrati in una miriade di applicazioni”, spiega Francesco Trisolini, amministratore delegato EnEco Group. “Per l’alimentazione di batterie in auto elettriche, camper e caravan, per la refrigerazione di veicoli frigo, per l’alimentazione di aria condizionata su autobus, o per la produzione di energia di bordo nella nautica, nelle costruzioni, o in droni alimentati elettricamente, in pensiline e stazioni di ricarica e molte altre”.

I pannelli fotovoltaici vanno dai 20 watt ai 130 watt di potenza e sono prodotti in Italia, a Torino e Firenze. Realizzati per le più svariate esigenze, hanno forme che variano in base al loro possibile utilizzo e sono personalizzabili dall’utente, che può commisionarne la forma più utile per la propria applicazione.
O il prototipo di auto solare Apollo, realizzata dal Politecnico di Milano e che si è aggiudicato la Shell EcoMarathon, o ancora il sistema di ricarica delle batterie di servizio del prototipo di eco autobus realizzato da Iveco, il truck-concept Glider, un autocarro dove sono stati installati i pannelli in grado di generare fino a 2 kWh.

Energia elettrica ovunque. Per che invece vive e lavora outdoor, potrebbe diventare indispensabile, una volta provata, la Solar Power Station. È composta da un accumulatore di energia di dimensioni e peso ridotti in combinata con pannelli fotovoltaici flessibili e ipersottili.

I pannelli Tregoo sono delle vere e proprie mini centrali fotovoltaiche, pensati ad esempio per i croceristi, per gli amanti di kayak e canoa o per chi pratica il campeggio nautico. Una fonte di energia per ricaricare dispositivi GPS, satellitari, cartografi, chartplotter, radio, vhf e tutta la strumentazione necessaria per missioni outdoor.

Sono pensati inoltre per chi è costretto a operare in condizioni di emergenza, dove è fondamentale, la disponibilità di una fonte di energia.
“Le Solar Power Station Tregoo rappresentano una rivoluzione per generare energia ovunque ed infinita”, ha dichiarato Alessandro Nosei, direttore di Tregoo. “Consentono di vivere l’esperienza del viaggio in piena sicurezza, garantendo sempre  la disponibilità di una fonte per la produzione dell’energia necessaria al funzionamento degli strumenti tecnologici di supporto o per avviare gli interventi necessari in caso di emergenza”.

fonte: http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/ecco-il-fotovoltaico-da-applicare-ovunque

lunedì 15 settembre 2014

Sullo spiaggiamenti dei capodogli

di Silvia Benedetti (M5S)

Lo spiaggiamento recente di ‪#‎Vasto‬ e la morte di 3 dei 7 ‪#‎capodogli‬ sono probabilmente causati dalle tecniche di ispezione dei fondali marini alla ricerca di idrocarburi. L’esame necroscopico ha rilevato tracce di gas nel sangue degli animali, meccanismo simile a ciò che accade ai sub colpiti da embolia per riemersioni troppo rapide.

foto di Silvia Benedetti M5S.

Molti studi dimostrano che le tecniche di ispezione danneggiano gli “abitanti del mare” e a Febbraio lo avevamo detto chiaramente nella nostra interrogazione ai ministri dell’Ambiente e degli Affari Esteri http://goo.gl/gMlnLB con cui chiedevamo garanzie a difesa del nostro patrimonio marino.
Ci sembra inoltre assurdo che il nostro Paese intenda continuare sulla strada dello sfruttamento dei combustibili fossili: il decreto Sblocca Italia prevede infatti che per “valorizzare i non trascurabili giacimenti di idrocarburi presenti sul territorio nazionale” vengano sbloccati investimenti, ipotizzabili in 15 miliardi di euro e vengano semplificate le procedure di rilascio dei titoli minerari. Sarebbe tolto inoltre agli enti locali il potere di veto sulle trivellazioni. Il tutto per sfruttare appena 9,8 milioni di tonnellate di petrolio, sufficienti a risolvere il fabbisogno petrolifero nazionale soltanto per due mesi. 


Il recente rapporto annuale della World Meteorological Organization indica che il 2013 è stato l'anno più inquinato degli ultimi trent'anni facendo registrare un nuovo record nella permanenza di anidride carbonica e altri gas effetto serra nell'atmosfera terrestre: il volume di CO2 è stato pari a 396 parti per milione (Ppm). Il secondo gas serra più importante, il metano (meno diffuso, ma molto più potente) ha continuato a crescere ad un ritmo simile a quello degli ultimi cinque anni, raggiungendo una media mondiale di 1.824 parti per miliardo (Ppb). Contemporaneamente a questa situazione dell’atmosfera, si sta verificando un'acidificazione "senza precedenti" degli oceani dovuta alla loro capacità di assorbire la stessa CO2.



foto di Silvia Benedetti M5S.


Condividiamo le parole del segretario generale del WMO, Michel Jarraud, a proposito del rapporto annuale Greenhouse Gas: “Sappiamo che senza alcun dubbio che il nostro clima sta cambiando, sta diventando sempre più estremo e la causa sono le attività umane, come la combustione di carbone fossile. Le emissioni di CO2 del passato, quelle di oggi e del futuro si accumuleranno e avranno un impatto globale sia sul surriscaldamento che sull'acidificazione degli oceani. Le leggi della fisica non sono negoziabili, sta scadendo il tempo".

L'uomo può ancora cambiare le cose perché il mondo ha gli strumenti per mantenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi Celsius (35,6 gradi Fahrenheit), come stabilito dalle Nazioni Unite nel 2010. Invece che preoccuparsi di twittare, chiediamo a Renzi se alla luce degli studi scientifici, degli obiettivi del “Piano 20-20-20" approvato nel marzo 2007 dai governi europei, della recente denuncia del WMO, non ritenga in totale controtendenza e anacronistica la direzione intrapresa dal governo per lo sfruttamento delle energie fossili e quali misure intenda adottare a difesa del nostro mare e dei suoi abitanti.

giovedì 4 settembre 2014

Al Qaeda e ISIS alle porte di Israele


Scritto da Sarah F.

I ribelli siriani di Al-Nusra, legati ad Al Qaeda, hanno conquistato dopo feroci combattimenti il valico di Quneitra, cioè l’unico passaggio che collega la Siria a Israele sulle Alture del Golan. Non è una conquista di poco conto perché di fatto ora sono gli estremisti islamici a controllare la parte siriana che confina con Israele.
Non da meno sono i miliziani dell’ISIS che secondo fonti di intelligence sono ben acquartierati nella Penisola del Sinai da dove possono lanciare attacchi sia verso Israele che verso Giordania ed Egitto. Sul Sinai stanno attivamente collaborando con Al Dalwa Al-Islamia (lo Stato islamico) e con Ansar Al-Dalwa al-Islamia (sostenitori dello Stato islamico), due gruppi palestinesi direttamente legati ad Hamas.

Non sono buone notizie per Israele e in qualche modo giustificano anche le scelte fatte dal Governo israeliano nei confronti della Guerra a Gaza. E’ evidente che a Gerusalemme ritengono molto più pericolosi i movimenti di Al-Nusra e quelli del ISIS di quanto non ritengano pericoloso Hamas che per altro militarmente non dovrebbe essere più in grado di nuocere più di tanto.

ISIS-giustiziati-egiziani-sinai

A peggiorare la situazione è arrivato poco fa l’annuncio dato da Al-Arabiya che i miliziani di Al-Nusra avrebbero catturato alcuni membri della forza di pace dell’Onu presenti sulle Alture del Golan. Le Nazioni Unite non hanno confermato questa notizia. Sempre Al-Arabiya informa che un gruppo egiziano legato al ISIS nel Sinai, Ansar Bayt al-Maqdis, avrebbe decapitato quattro egiziani accusati di aver fornito a Israele informazione che hanno portato a un bombardamento e all’uccisione di due terroristi.

L’allarme in Israele è molto forte per quello che sta avvenendo nel Golan e nel Sinai, un allarme che si aggiunge alla già precaria situazione con Hamas. Con molta discrezione l’IDF ha rafforzato il dispositivo militare sul Golan mentre a sud le truppe impegnate fino a pochi giorni fa contro Hamas hanno rafforzato ulteriormente i controlli al confine con la Penisola del Sinai e intorno alle città e kibbutz.

Un anziano ufficiale dell’IDF che abita a Sderot interrogato su questi avvenimenti ha detto a Rights Reporter che “sembra di essere tornati indietro nel tempo con Israele circondato da nemici” aggiungendo poi che “i musulmani iniziano sempre dagli ebrei ma non finiscono mai con gli ebrei”. Un monito all’occidente e ai cristiani.
 FONTE: http://www.rightsreporter.org/al-qaeda-e-isis-alle-porte-di-israele-fortissimo-allarme/