mercoledì 24 settembre 2014

Roma: regole per le attività commerciali

Non per tutte sono uguali, specialmente se si tratta di supermercati: 
 
Il giorno 21 settembre 2014 verso le ore 09.00 circa mi sono trovata ad entrare nel supermercato "Eurospar" sito in Via Enrico Fermi (zona Marconi) a Roma.

Fuori c'era un caldo davvero straordinario. Appena entrata mi aspettavo di trovare una temperatura diversa (la "solita ondata di fresco" tipica dei supermercati) ma con mia sorpresa fui accolta da un caldo non troppo dissimile da quello esterno. Non me ne sono resa conto subito, sia perché ero già accaldata di mio e sia perché andavo un po' di fretta, ma quando poi mi ritrovai nello scomparto dedicato agli articoli per i bimbi non riuscii credere a quello che i miei occhi stavano osservando: tutti i termometri per il bagnetto segnavano 30 gradi!!

Cosicché - per curiosità e anche perché non mi capacitavo di quanto avevo visto - mi sono recata nel reparto alimentare immaginando che solo in quel reparto per bambini ci fosse una tempratura così alta, ma mi sono dovuta ricredere. Infatti, nulla era cambiato! Caldo avevo lì e caldo avevo anche vicino ai frigoriferi.

Un dipendente stava facendo lo "scarto" delle verdure invendibili e a quell'ora erano già tante devo dire! Non mi sono messa subito a chiedere spiegazioni considerato che nel frattempo mi era sorta l'urgenza di adoperare il bagno, così ho chiesto dove fosse quello per i clienti alla prima dipendente che mi sono trovata davanti. Lei mi ha risposto che no, non poteva indicarmelo, che non poteva portarmici...
 
"Scusi, ma a me serve il bagno e anche un po' di corsa ... se mi indica la direzione poi lo trovo da me, non c'è bisogno che mi accompagni".
 "No vede, dovrei farle usare il nostro, quello che usiamo noi dipendenti, e in questo momento non posso lasciare la mia postazione".
 
"Ma io non voglio usare il vostro bagno, mi dica dov'è quello per i clienti e..."
"In verità non c'è quello per i clienti..."

"Mi scusi ancora, credo di non aver capito... mi sta dicendo che non c'è il bagno per i clienti in questo grande esercizio commerciale?""Si, è proprio così"!

(Azz! - ho pensato fra me e me - qui fanno chiudere i piccoli esercizi se c'è un solo spillo fuori posto e a questo supermercato, che non ha il bagno per i clienti e che la temperatura interna è così calda da deteriorare anche i cibi che vengono venduti ai consumatori, cosa dovrebbe succedere?! e perché non succede?)


"Comunque ora mi trovo in condizione di non poter proprio andare a cercare fuori un bagno, mi faccia usare il suo, sia gentile... So che questo disagio non dipende certo da lei..."
Chiesto, fatto. Vengo accompagnata nei meandri della struttura e riesco a liberarmi dall'incombenza ormai diventata più che urgente.

Ora, con calma, potevo dedicarmi alla seconda parte della mia "intervista segreta"....

Mi dirigo verso il dipendente che si stava occupando di ripulire la verdura invendibile e comincio:

"Certo che se già a buon'ora c'è tutto questo scarto posso solo immaginarlo quanto ce ne sarà a fine serata."
"Eh si, sa... con questo caldo è inevitabile che la merce si rovini e diventi invendibile"

"Infatti! Comunque a me sembra che non faccia caldo soltanto fuori..."

"E ha ragione! Qui dentro si suda anche da fermi..."

"Ma non potreste alzare un po' di più la temperatura?"
"No, non dipende da noi... è centralizzata."

"Sono letteralmente sbalordita! Sono qui da neanche mezz'ora e già ho visto due assurdità inconcepibili per un esercizio come questo: non c'è il bagno per i clienti e fa un caldo pazzesco, proprio come se fossimo all'aperto!"
"Eh signora mia, lei in una sola mezz'ora ha visto soltanto questi due evidenti disagi per i clienti, ma si figuri noi che ci lavoriamo tutti i giorni qui quante altre cose vediamo che non vanno e dobbiamo anche sopportare... compreso il fatto di essere richiamato perché lo scarto della merce alimentare che devo necessariamente fare è troppo! ma come si fa a mettere in vendita del cibo invendibile? mi prendo il richiamo, evvabbeh, ma a me piace lavorare con coscienza e non lascio in bella mostra il cibo deteriorato."

"Ma non avete provato a reclamare, che so, attraverso un superiore o direttamente rivolgendovi all'azienda?"
"Certo che lo abbiamo fatto, ma non si è mossa una sola paglia! anzi... le stavo dicendo dei richiami..."

"Se non fosse che rischiereste di perdere il posto di lavoro mi verrebbe voglia di denunciare pubblicamente tutto questo..."
"Ah guardi non si preoccupi, denunci pure, tanto non accadrà nulla... Personalmente posso dirle che non soltanto in questo supermercato ci sono tante cose che non funzionano e creano disagio sia a chi ci lavora e sia ai clienti. Sa, ho lavorato presso molte attività di questo genere e sempre, sistematicamente, quando vedevo che c'era qualcosa che non andava la segnalavo, ma 9 volte su 10 non è migliorato mai nulla. Soltanto in un altro supermercato c'è stato l'arrivo dei NAS e tutti i vari controlli prima del loro arrivo (compresa la temperatura dei frigoriferi ovviamente) e il risultato è stata la chiusura... ma è dovuto intervenire un cliente che aveva qualche conoscenza alla quale ha rivolto la sua denuncia! Eh... cosa le posso dire signora mia... così funziona a Roma!"

Non per tutti gli esercenti le regole commerciali sono uguali, dicevo (perlomeno per quanto riguarda Roma!),
ed è per i motivi spiegati nell'intervista segreta che ho deciso di pubblicare questa denuncia pubblica e con questa modalità.

"E' importante precisare che Spar non è una compagnia multinazionale ma ogni paese declina la sua filosofia sul proprio territorio nazionale. Questo permette ad un'insegna comune di operare localmente e offrire ai clienti un servizio personalizzato, supportato da tutti i benefici provenienti da un business globale." (cit.)
 

Nessun commento:

Posta un commento