giovedì 19 novembre 2015

Mariana è una Fukushima del Brasile

l’ennesima tragedia dell’avidità che grida vendetta

Nova versão infográfico barragens Mariana (Foto: G1)


Due dighe hanno ceduto il 5 novembre in Brasile, causando morti, dispersi e il peggior disastro ecologico nella storia del paese, le cui conseguenze sono talmente gravi da essere anche, al momento, impossibili da valutare. Ma non è tutto: altre 2 sono a rischio di fare la stessa fine, e perfino la Samarco Mineração, che irresponsabilmente e strenuamente, negava ogni pericolo, ieri (martedì 17 novembre) ha ammesso che, per le forti piogge, nuove strutture potrebbero cedere.
La Samarco Mineração (che riunisce i giganti minerari Vale SA e BHP Billiton), proprietaria della miniera che ha causato il primo disastro, non aveva nessun piano di monitoraggio né ha mai dato alcun preavviso di pericolo (come rivela Nilo Davila di Greenpeace Brasile); non solo! ma poiché nei giorni precedenti il crollo c'erano state piccole scosse di terremoto, la società aveva comunicato che i suoi tecnici avevano fatto ispezioni "senza rilevare niente di anomalo". Un'ora dopo questa dichiarazione è scoppiato l'inferno.
E anche ora la Samarco peggiora la situazione, dichiarando che la marea di fango che ha travolto tutto “non è materiale tossico”. Biologi ed esperti ambientali sono unanimi, invece, nel dichiarare che è pericolosissimo; molti animali domestici e selvatici sono morti tra atroci sofferenze, e le autorità locali hanno dato disposizione, alla popolazione già poverissima scampata al disastro, di smaltire i vestiti e gli oggetti entrati in contatto con i fanghi.
 
Al di là delle tragedie che riguardano le vittime e coloro che hanno perso tutto, e di Mariana e dei suoi dintorni (bellissime cittadine storiche di Minas Gerais), l'intero ecosistema è devastato. La catastrofe di Mariana è un disastro ecologico fra i peggiori nella storia del paese, e del mondo intero: una sorta di Fukushima del Brasile.


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