domenica 20 dicembre 2015

Ucciso Samir Kuntar, spietato terrorista di Hezbollah

Samir Kuntar è finalmente morto, ucciso alle porte di Damasco da un raid israeliano. A riferirlo è la TV di Hezbollah, Al-Manar.

samir-kuntar
 
Secondo quanto riportato dalla TV dei terroristi libanesi e dai media siriani, aerei da caccia israeliani avrebbero colpito un edificio alle porte di Damasco dove era rifugiato Samir Kuntar uccidendolo. Altre otto persone sono state uccise durante l'attacco, tra cui dirigenti siriani implicati in operazioni sul Golan contro Israele.
I caccia avrebbero usato missili a lungo raggio provocando la completa distruzione dell’edificio.


Kuntar era un cittadino libanese nato nel 1962 ad Aabey, da famiglia drusa. Entrò a far parte del Fronte di Liberazione Palestinese (FLP), fazione terroristica filo-irachena guidata da Muhammad Zaidan (Abu Abbas).
Era ben presto diventato uno dei più spietati terroristi di Hezbollah: il 22 aprile 1979, appena sedicenne, riuscì a infiltrarsi in Israele insieme ad altri quattro assassini e compì efferati omicidi. Il gruppo, partito da Tiro a bordo di un gommone, sbarcò verso mezzanotte sulla spiaggia di Nahariya, città israeliana una decina di chilometri a sud del confine israelo-libanese, con lo scopo di compiervi un attentato.

Appena giunti, i cinque terroristi s'imbatterono subito in un agente di polizia israeliano, Eliyahu Shahar, che venne ucciso all’istante. Dopodiché entrarono in un edificio (al numero 61 di via Jabotinski) e fecero irruzione nell’appartamento della famiglia Haran prima che potessero sopraggiungere rinforzi di polizia.
Presero in ostaggio Danny Haran, 28 anni, insieme alla figlia Einat di quattro anni, mentre la madre, Smadar Haran, fece in tempo a nascondersi in un soppalco sopra la stanza da letto insieme alla figlia Yael di due anni, e a una vicina.

“Non dimenticherò mai – ha successivamente raccontato Smadar – l’allegria e l’odio nelle voci degli uomini di Kuntar mentre si aggiravano per la casa dandoci la caccia, sparando coi mitra e gettando granate Sapevo che se avessero sentito Yael piangere avrebbero gettato una granata nel nostro nascondiglio uccidendoci tutte. Così tenni la mano sulla sua bocca per non farla gridare. Acquattata là dentro, mi tornavano alla mente i racconti di mia madre su quando si nascondeva dai nazisti durante la Shoà”.
Tragicamente in quei frangenti Smadar provocò la morte per soffocamento della figlia Yael, accorgendosene solo troppo tardi.

Quindi, Kuntar e i suoi uomini uscirono dall’edificio trascinando Danny e la piccola Einat sulla spiaggia, dove ingaggiarono una sparatoria con agenti e soldati israeliani. Fu in quel momento che Samir Kuntar sparò a bruciapelo alla schiena di Danny Haran davanti agli occhi della figlioletta, immergendolo poi in mare per assicurarsi che fosse morto. Subito dopo venne visto uccidere la piccola sfondandole il cranio con il calcio del fucile contro le rocce della spiaggia.
 
Nella sparatoria rimasero uccisi un secondo agente israeliano e due uomini di Kuntar (Abdel Majeed Asslan e Mhanna Salim Al-Muayed).
Il quarto terrorista, Ahmed Al Abrass, e lo stesso Kuntar vennero catturati vivi, processati e condannati all’ergastolo. 
Tuttavia nel 2008 ci fu un accordo riguardo lo "scambio di prigionieri" e lui dovette essere messo fra questi. Ma lo scambio infine non risultò essere equo, e non in numeri di prigionieri ma "vita per vita": Israele avrebbe dovuto liberare Kuntar e altri terroristi efferati e ottenere in cambio il ritorno in patria di soli due soldati israeliani riservisti, rapiti nel 2006 mentre erano di pattuglia sul confine. Al momento dello scambio, Israele con sgomento scoprì che i due israeliani erano stati uccisi e recapitati in due bare, mentre Hezbollah aveva fatto capire che ci sarebbe stato uno scambio di persone vive.

Dopo essere stato liberato, Kuntar aveva aderito al movimento sciita ed era riparato a Damasco, assumendo un ruolo di punta all'interno del Partito di Dio. Da qualche anno, il regime di Bashar al-Assad gli aveva dato il comando di una parte delle Alture del Golan ancora controllate dai siriani, da dove avrebbe organizzato diversi attacchi contro soldati israeliani.
Il ministro della Giustizia israeliano, Ayelet Shaked, ha dichiarato alla radio dell'esercito che Iraele "non ha rivendicato" l'attacco ma "e' felice di aver appreso la notizia".


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