lunedì 14 marzo 2016

Ci sono prof. e Prof.

di Enrico Galiano


Ok, quello che sto per dire potrebbe costarmi qualche bella riga sulla carrozzeria.
Però è tipo una cosa che ho dentro da un po’. E poi, sinceramente, la mia macchina è talmente malmessa che non so se si vedrebbe la differenza.

Bene: uno, due, tre, via. 

Il punto è questo: ci sono in giro molti prof. che non dovrebbero fare i prof. Ecco, l’ho detto. 

Voi vorreste mai un pompiere che ha paura del fuoco, un chirurgo che sviene col sangue, un pilota di aereo che soffre di vertigini? Neanch’io.
Eppure ne ho visti diversi di quei chirurghi, di quei pompieri e di quei piloti. Solo che facevano gli insegnanti, se capite cosa voglio dire.
(Che poi, la frase giusta sarebbe: “ho visto cose che voi umani”). 

Ho visto prof. di lettere scrivere “Io c’è lo”.
Ho sentito insegnanti insultare pesantemente i propri alunni, apostrofandoli con termini come “handicappati” e “idioti”.
Ho visto una prof. continuare a scrivere impassibilmente
alla lavagna mentre dietro di lei i suoi alunni stavano passando alle mani.
Ho visto una professoressa non riuscire a tenere la propria classe e scappare via, di corsa, bussare a quella accanto implorando aiuto al collega (che ero io).
Ho visto professoresse piangere più volte davanti ai propri alunni per non riuscire a farli stare seduti.

Il massimo poi mi è successo a uno scrutinio: si doveva decidere se promuovere o bocciare un ragazzino di prima media. Si vota per alzata di mano e si è in parità. C’è confusione, però, così chiedo di rivotare, in silenzio. E lì non si è più in parità: una prof. aveva cambiato idea tra un voto e l’altro.
In realtà non aveva cambiato idea: alla prima votazione non aveva capito di chi si stava parlando.
In prima media: un’età in cui una bocciatura può cambiarti la vita per sempre. Era distratta.

Sì, certo, lo so che ci sono anche in giro moltissimi Prof. che fanno il proprio lavoro con serietà e spirito di sacrificio, che scendono in trincea ogni mattina, più in missione che al lavoro: ne ho conosciuti un sacco e ne conoscerò ancora. E sono la maggioranza, grazie a Dio. E in molti dicono: diamo più soldi a questi qui. Giusto.
Ma io credo che prima ancora di tutto questo, prima di sganciare cento euro in più al prof. bravo, bisognerebbe proprio rivedere i criteri con cui vengono reclutati, gli insegnanti, e quelli con cui si guadagnano punti in graduatoria: perché sono più i danni che può fare un prof. che non dovrebbe fare il prof., che i miracoli che possono fare gli altri.
Perché una cosa che quasi nessun insegnante ammette facilmente è questa: noi, fondamentalmente, nessuno ci controlla. Il massimo che fanno è vedere se siamo a posto con le scartoffie, con la burocrazia. Ma nessuno viene a vedere cosa combiniamo una volta chiusa quella porta.
Nessuno viene a vederci, e siamo liberi di fare dei danni incalcolabili.

Io voglio che qualcuno mi controlli.
Voglio che qualcuno entri in classe a vedere se faccio lezione o se perdo tempo.
Voglio che qualcuno mi sospenda dal servizio se chiamo “idiota” un mio alunno.
Voglio che qualcuno sia lì e mi impedisca di insegnare storia, se non so l’anno in cui è caduta Roma o chi era Giordano Bruno.
Voglio che ci sia in classe uno psicologo che si possa accorgere, se ho qualche disturbo che mi fa scappare via dalla classe e lasciarla incustodita quando non sono capace di tenerla.
Voglio che mi tolgano lo stipendio per un mese, se non sto attento a uno scrutinio e sbaglio a votare, facendo bocciare un ragazzo che magari poteva essere promosso.

Macché un mese: un anno. Se va bene.

Bene, sfogo fatto.
E adesso è meglio che inizi a parcheggiare lontano da scuola.

Eh si, ci son prof. e Prof. ma io 'sto qui lo stimo proprio tanto, valà!

venerdì 11 marzo 2016

Antisionismo ed Antisemitismo la stessa cosa!

di Gabriele Levy

Un mio giovane parente, persona appassionatamente di sinistra, mi scrive:

“Io mi sono sinceramente stufato di vedere sostenitori di Israele accusare chi sostiene il lato palestinese di essere antisemita. E' infantile e pure un po' immorale.”

E questa è la mia risposta, a lui ed anche a tutti coloro che sostengono che l’antisionismo non ha niente a che fare con l’antisemitismo:

Caro Giacomo, se ho capito bene il tuo post, tu ti sei stufato di vedere paragonare l'antisionismo con l'antisemitismo, e ritieni che ci sia una grossa distanza tra i due concetti.
L'antisemitismo è l'odio verso gli ebrei, quello che ha generato l'inquisizione ed i pogrom, le leggi razziali e la Shoà.
L'antisionismo invece è l'odio verso il Sionismo, il movimento politico che ha generato la nascita dello Stato nazionale ebraico, che fu chiamato Israele.

E secondo te, non vi è alcun nesso tra i due "anti". Correggimi se mi sbaglio.
Sulla definizione di antisemitismo siamo d'accordo tutti e due: esso è l'odio verso gli ebrei. Ora vediamo che cosa è l'antisionismo.
L'antisionismo è l'odio verso il Sionismo e lo Stato di Israele, suo prodotto naturale. L'antisionismo ha come obiettivo la distruzione dello Stato di Israele e la costituzione di un altro stato al posto suo, stato che abbia non solo inno e bandiera diverse da quelli odierni, ma anche leggi e principi che corrispondano di più a quelli usati nella regione mediorientale, insomma uno stato più arabo che ebraico, oppure uno stato solo arabo, senza ebrei.
Gli antisionisti arabi vorrebbero anche che gli ebrei arrivati nella regione ed i loro discendenti li nati se ne tornino nei paesi da cui sono fuggiti o da cui sono emigrati loro o i loro avi, ritenendoli elementi estranei alla regione.

Giacomo: correggimi se mi sbaglio. Tra i movimenti antisionisti vi sono in prima fila Hamas e Hezbollah, Al Fatah ed i Fratelli Mussulmani,il regime iraniano e l'ISIS, il movimento internazionale BDS ed anche il partito SEL nostrano. Hamas, nell'articolo numero 1 del proprio statuto, stabilisce che il suo obiettivo primario è la distruzione dello Stato di Israele, da essi denominato "entità sionista".
La maggior parte di questi movimenti e regimi non solo dichiarano che il loro scopo è la cancellazione di Israele, ma agiscono quotidianamente con azioni di propaganda ed operazioni belliche, cercando di ottenere con la violenza il proprio obiettivo.
Nelle guerre e negli attentati provocati dagli antisionisti sono stati uccisi dal 1920 ad oggi più di 20 mila cittadini israeliani.

In Israele vive oggi il 50% del popolo ebraico, circa 7 milioni di ebrei, su un totale mondiale di 14 milioni. Israele è l'unico stato al mondo dove una delle lingue ufficiali è l'ebraico, ed è anche l'unico stato al mondo dove un ebreo può rifugiarsi senza dover chiedere nemmeno il permesso di soggiorno. Basta che si presenti al confine o al consolato israeliano del proprio paese di residenza. Riceverà, seduta stante, la cittadinanza, un letto, un tavolo, una sedia, un pò di argent de poche, un tetto sulla testa, un corso di lingua ebraica ed altre facilitazioni per potersi integrare nel paese.

In Israele vivono anche altre minoranze, etnie e religioni: arabi, mussulmani, cristiani, cerchessi, drusi, aramei, atei, buddhisti, gay e pastafariani, e tutti hanno gli stessi diritti, per legge. Israele è l'unico stato democratico della regione, ed ha subito un grande numero di aggressioni sin dalla sua nascita, visto che si trova in una zona piena di regimi fascisti e dittatoriali, regimi che usano l’odio contro Israele per mascherare i propri crimini contro l’umanità, aizzando le masse contro questo nemico immaginario.

Ultimamente un giudice arabo della corte suprema di Israele ha mandato in galera l'ex presidente (ebreo) per stupro, e l'ex premier (ebreo anche lui) per corruzione. Ed i due sono ancora dentro a scontare la pena.

Negli ultimi anni circa mille gay arabi palestinesi hanno chiesto ed ottenuto asilo in Israele, visto che nei territori governati dagli arabi l'omosessualità è considerata reato punibile con la pena di morte.

La distruzione dello Stato di Israele e la costituzione al suo posto di un fantomatico stato di Palestina porterebbe anche, a detta di Hamas, Hezbollah e dintorni, al massacro o all'espulsione dei 7 milioni di ebrei che oggi ci vivono.

Allora, caro Giacomo, hai ragione, le due cose sono diverse: l'antisemitismo è l'odio verso il 100% degli ebrei, mentre l'antisionismo è l'odio solo verso il 50% degli ebrei, quelli che vivono in Israele.
Un ebreo della Diaspora potrebbe tirare un sospiro di sollievo, perché evidentemente, lui non verrebbe massacrato, visto che abita nella Diaspora. Visto con gli occhi di un israeliano, invece, l'antisionismo è esattamente come l'antisemitismo, perché vuole la sua morte. A me sembra però che il tuo atteggiamento, e quello degli altri, pochi, ebrei antisionisti, sia l'atteggiamento dello struzzo: "Io sono ebreo ma sono contro Israele, quindi non mi faranno del male"... Peccato che non sia propriamente così: fai un esperimento e chiedi a tutti i mussulmani che conosci che cosa pensano degli ebrei (ovviamente, non gli dire che sei ebreo), e ti renderai conto che stanno arrivando masse di proletari antisemiti che al confronto il movimento nazista era un bigne' alla crema...

L'antisemitismo è un principio fondante dell'Islamismo, lo trasmettono con il Corano su tutte le loro televisioni e giornali, insegnando ai bambini sin dall'infanzia che l'ebreo è Satana e deve morire. Così disse e fece il loro “profeta”.
La tua posizione è come quella degli ebrei tedeschi che prima della Shoà pensavano che a morire sarebbero stati solo gli ebrei polacchi e dell'est Europa, e che mai sarebbe potuto accadere loro quello che accadeva agli ebrei in Polonia, Ungheria o Ucraina. E' la Shariya, che si sta diffondendo a macchia di leopardo in tutta Europa, ad essere il nazismo del futuro, ed essa va combattuta come andava combattuto il nazifascismo. Salvini questo lo ha capito, ed ha preso la palla al volo, e la sinistra combatte contro Salvini invece di combattere contro la Shariya.
E' una vergogna che la sinistra non prenda mai posizione contro l'integralismo islamico e continui sempre e solo a condannare Israele ed il Sionismo come se fosse l'origine di tutti i problemi del Medio Oriente.
Grazie comunque, caro Giacomo, per avermi dato l'occasione di scriverti queste righe, che spero serviranno da monito per chi le leggerà.

Impeccabile Di Maio a PiazzaPulita

Diffondo anche io, via Claudio Ronco che ha condiviso il post di Ettore Esposito.

Pubblico questo video come un invito accorato, con la speranza che questa intervista sia fatta girare il più possibile, e possibilmente pure ascoltata integralmente con la massima attenzione.
Coloro che ancora pretendono di credere ci sia differenza fra il rosso e il nero, il piccolo e il grande, il moderato centro e le estreme periferie, si risvegli dall'incantesim
o, esca dallo stato ipnotico, si liberi dal guscio di convinzioni rassicuranti nelle quali si è rincantucciato e, semplicemente, si prenda un lungo fiato rigenerante, si spruzzi un po' d'acqua fresca sul viso, e guardi con coraggio ai fatti di cronaca: la "macchina del fango" dei partiti politici che tentano di difendersi dall'unica realtà che mette in crisi il proprio lucrativo gioco illusionistico ai danni del cittadino onesto, è ogni giorno più grottesca e paradossale, forse nella convinzione che, spingendo al massimo la propria ipocrisia, si possa giungere al punto di renderla invisibile...

Ieri Luigi Di Maio, ancora una volta con la sua consueta lucidità, ha risposto alle domande dei giornalisti riuscendo in pochi minuti a comunicare tutto l'essenziale per cui qualsiasi persona onesta e consapevole potrà capire il motivo e la necessità di andare a votare, anziché rinunciarvi, e votare il M5s per dare inizio a una politica del bene comune, a una nuova storia per l'Italia e per il mondo, un nuovo percorso per l'umanità, fatto di onestà, solidarietà, autentica trasparenza. Solo persone non "telecomandate", o "comandate" dal proprio desiderio di potere e profitto personale, possono essere capaci di mettere all'angolo e di tenere sotto controllo l'inevitabile, onnipresente male che l'uomo da sempre coltiva, ossia quel male che invade la vita di tutto il pianeta occupato e gestito ormai da troppo tempo da uomini senza alcuna dignità.

A quelli che ancora "ridicolizzano" il sistema attuale di votazioni on-line del M5s, ricordo, insieme a Di Maio in questa intervista, che non è dato a nessuno di iscriversi al blog da un giorno all'altro solamente per "votare", o di fare molteplici iscrizioni e/o profili con nomi falsificati, come ci si può riuscire a inventarsi, ad esempio, su facebook: i dati dell'identità personale che devono essere consegnati al momento della richiesta d'iscrizione vengono prima verificati e certificati, e passano anche più di sei mesi prima di vedere accolta la propria richiesta.
Spesso persone poco pratiche dell'utilizzo del computer e di internet finiscono col rinunciare all'iscrizione dopo qualche tentativo fallito a causa della complessità della procedura stabilita, o di qualche malfunzionamento temporaneo della rete, finendo col limitarsi poi al solo seguire il blog o l'attività del Movimento tramite i social. Ma se questa severità nella verifica e certificazione delle identità non può proteggere dalla presenza di individui malintenzionati, neppure la normale urna elettorale lo può.

A differenza di tutto ciò, l'elezione di un individuo a portavoce del M5s, oltre alle verifiche e certificazioni preliminari, è poi tenuta sotto controllo dalla rete di iscritti certificati e, soprattutto, PRESENTI nella vita del Movimento, attraverso la rete sia digitale che concreta, reale, sul territorio, affinché le solide ed efficaci REGOLE ideate dai fondatori del Movimento e accettate dal candidato al momento dell'elezione, possano assicurare agli elettori la certa e immediata espulsione dalla vita politica del Movimento 5 stelle l'eletto che non le abbia rispettate, così sfuggendo al mandato dei suoi elettori al pari di un comune "politico di professione".

Claudio Ronco


il link pubblicato da Ettore Esposito

Luigi Di Maio a Piazzapulita - LA7 
''Prima di tutto mi fa piacere che altri partiti invidino i nostri candidati, questo dimostra anche che comunque in ogni caso il nostro metodo non è poi così singolare e così poco vincente. Detto questo, io credo che Salvini si illuda di una cosa, che a Roma ci siano ancora voti di centrodestra voti centrosinistra voti della lega che lui può spostare.
Quando incontro i cittadini romani per strada mi dicono tutti NON NE POSSIAMO PIÙ ANDATE AVANTI E PROVATE A GOVERNARE QUESTO COMUNE PER RIDARLO AI CITTADINI ITALIANI''

10-03